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Mi chiamo Carla Panetta, sono una Psicologa del Lavoro e delle Organizzazioni e per molti anni ho lavorato nell’ambito della selezione del personale e della formazione e mi sono occupata anche della riorganizzazione dei processi in contesti aziendali a livello nazionale e internazionale.
Da queste esperienze professionali nasce la mia pubblicazione “Gender Diversity e strategie manageriale per la valorizzazione delle differenze”, che si propone di sottolineare l’importanza delle diversità di genere a livello istituzionale, aziendale ed individuale.

Al tempo stesso, ho coltivato sempre il mio interesse per temi aderenti l’ambito della psicologia clinica, prendendo una specializzazione in Psicoterapia ad orientamento Cognitivo – Comportamentale ed un Master di II livello in Psicodiagnostica, acquisendo una pluriennale esperienza nel campo della psicoterapia individuale e di gruppo, realizzando progetti di psicoeducazione finalizzati al supporto dei pazienti e delle famiglie di pazienti, in ambito ospedaliero e privato.

Sono stata docente presso il Corso di Perfezionamento in “Psicopatologia della Donna” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e collaboro da molti anni con medici privati e istituzionali come il Policlinico A. Gemelli di Roma.

Sono sempre stata attratta dall’osservazione di ciò che deriva dal rapporto tra aspetti individuali e temi sociali, da come e quanto i cambiamenti trasversali sui gruppi, sulla collettività, possano impattare sui mutamenti delle caratteristiche dei singoli e viceversa. Ed è proprio l’interesse per questi fenomeni che mi spinge a decidere di collaborare con Condivisione Democratica.
Il mio intento è quello di agevolare una comune riflessione, consapevole e critica, su temi psicologici, scientifici e d’attualità, uno spazio per ragionare, interrogarsi e magari anche trovare insieme qualche risposta.

Speriamo di riuscirci!

Sono le chiavi di casa buttate sulla cassettiera all’ingresso. Sono un vinile che gira: vibrazioni e musica. Sono un treno che deraglia. Il sogno che vuoi ricordare al mattino e che scivola via sperdendosi nel rumore del traffico. Sono quello che fai quando nessuno ti guarda. Un’adorabile imperfezione. Il mascara che ti finisce nell’occhio quando sei in ritardo. Sono i buoni propositi di fine anno e la mano che rimanda la sveglia 6 volte prima di alzarsi. Sono un sorriso di denti storti incorniciati da un rossetto corallo. Sono un cane che piscia sul muro della vita per lasciare un segno del suo passaggio. Sono il peso del mondo che ti trascini in ufficio o in fabbrica il lunedì mattina. Quel senso di paralisi quando ti tuffi nel torrente ghiacciato in piena estate per dimostrare quanto tu sia imperturbabile. Sono ciascuna delle persone che osservi per la strada. E quel nome che non riesci mai a ricordare. Sono quella risata al ristorante che ti fa girare la testa e non sai se ridere o se essere indignato. Sono la nostalgia dell’inverno per la vita. Sono lo scoglio instancabile e l’onda selvaggia e caparbia. La multa sul parabrezza.

Sono un istante che si trascina. Un’anima che ama e un corpo che si abbandona all’abbraccio del tempo che logora e consuma. Sono ciò che non ero prima. Forse, per un istante, sarò ciò che tu vorrai. O ciò che temi. O ciò che sei. 

Il mio nome è Letitia Vasile. Non amo definirmi, sono in continuo mutamento e in continua ricerca. Non sono il mio lavoro, né la mia famiglia. A rappresentarmi meglio sono le mie emozioni. Amo dell’essere umano la sua paternità artistica, l’inconsapevole forza interiore e la sua empatia. Sono una viaggiatrice curiosa. Mi spaventa tutto ciò che è piatto e definito. Amo perdermi e anche leggere. La scrittura, invece, è proprio un bisogno fisiologico, che non posso che assecondare.

Fabrizio è nato nel 1975 a Roma, dove ha compiuto i suoi studi universitari. In seguito alla laurea in Giurisprudenza, ha vissuto e studiato a Madrid e a Manchester e infine, nel 2008, è approdato a Bruxelles. Ha lavorato per 10 anni presso la Commissione Europea, dove ha avuto la possibilità di conoscere da vicino le dinamiche politiche e istituzionali e i meccanismi di funzionamento dell’Unione Europea (UE). Attualmente è consulente indipendente ed esperto tecnico dell’UE nei settori dell’agricoltura, della sicurezza alimentare e del commercio internazionale. Fabrizio vede con favore il processo di integrazione economica e politica dell’UE e ne osserva da vicino l’evoluzione. Da buon europeista, nei momenti liberi ama intrattenersi con la sua chitarra spagnola, guardare film francesi e bere birre belghe.