L’importanza della ricerca scientifica durante l’emergenza Coronavirus – Aiutiamo la ricerca
A causa dell’emergenza “Coronavirus” sono state adottate misure di distanziamento sociale che hanno costretto un’intera popolazione ad adeguarsi a nuove modalità di vita.
Anche nel settore della ricerca scientifica vi è stata una rimodulazione di tutte le attività, spostando e concentrando il “focus” sui fattori che maggiormente hanno e avranno una ricaduta sulle “persone”, non solo in questo momento ma anche nei periodi successivi in cui, lentamente, verranno rimesse in moto tutte quelle attività quotidiane che siamo stati costretti a rivedere per far fronte all’emergenza.
Dalla collaborazione tra il Laboratorio di Psicologia Sperimentale Applicata, il Laboratorio di Ergonomia Cognitiva e il Laboratorio di Psicofisiologia del Sonno del Dipartimento di Psicologia, Sapienza Università di Roma è nata la ricerca Epsilon-COVID-19, i cui responsabili sono il Prof. Luigi De Gennaro, il Prof. Fabio Ferlazzo e la Prof.ssa Anna Maria Giannini, Coordinatori di tre Laboratori rilevanti afferenti ad un Dipartimento di Eccellenza per la ricerca.
Lo scopo della ricerca è quello di monitorare l’impatto psicologico delle condizioni di isolamento e confinamento presenti in Italia come conseguenza dei provvedimenti di contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2. Si tratta di uno studio focalizzato su aspetti cognitivi (tra i quali, ad esempio, i processi decisionali, le performance, i processi attentivi), affettivi (quali, ad esempio, il tono dell’umore, l’irritabilità, le emozioni provate, le strategie di fronteggiamento di eventi stressanti), e psicofisiologici, come la qualità del sonno, che prevede un monitoraggio con cadenza settimanale.
La partecipazione alla ricerca è resa possibile dalla fruibilità dei contenuti attraverso la maggior parte dei dispositivi in commercio quali Smartphone, Tablet, Computer portatili o desktop.
Perché è importante partecipare alla ricerca?
Tutti stiamo vivendo in prima persona questa emergenza, sia coloro che si muovono in prima linea, che siano medici, infermieri, operatori sanitari, forze dell’ordine, autotrasportatori, volontari, commesse e commessi dei supermercati e tutti coloro che in qualche modo si stanno adoperando, ma anche e soprattutto tutti coloro ai quali è stato chiesto di restare a casa per contenere la diffusione della pandemia.
Il richiamo è certamente al “senso di comunità”, anche rispetto al preziosissimo contributo che è possibile fornire attraverso la partecipazione alla ricerca scientifica. Senza lo sviluppo scientifico non c’è progresso, ed è proprio attraverso l’approfondimento e la conoscenza che è possibile l’avanzamento della comprensione delle dinamiche individuali e della società.
Quel che emergerà da questo studio sarà certamente utile a comprendere il vissuto più profondo della popolazione durante il periodo di isolamento per poi poter far fronte ai bisogni e alle eventuali richieste di aiuto che perverranno. L’auspicio è che si possano adottare le necessarie strategie per far fronte a quelle che potrebbero essere nuove emergenze legate al post-isolamento/distanziamento sociale e/o al burnout di coloro che sono stati in prima linea, per fronteggiare le difficoltà e valorizzare le risorse che ogni individuo porta dentro di sé.
Perché i dati forniti siano attendibili è necessario che la partecipazione venga estesa al maggior numero possibile di persone. Pertanto, vi chiediamo di partecipare e diffondere questa preziosissima ricerca attraverso il link che segue!