Intervista a Karla Kol
“Il mio fisico non è fantasia, è fatica”. Karla Kol ci racconta il mondo del fitness, ce lo fa vedere e lo rende accessibile a chiunque. Parola d’ordine: MISSION POSSIBLE
Le sue storie su Instagram
(@Karlakol_fit) sono ormai diventate famose ed apprezzate ed hanno scatenato un enorme interesse in un pubblico sempre più alla ricerca di approfondimenti e nuovi argomenti sulla cura del proprio corpo, sulla salute e sul buon vivere, con senso pratico ed ironico. L’obiettivo è ciò che conta. Prendersi cura di sè stessi quotidianamente con costanza e volontà. Nulla è impossibile per Karla Kol, fitness model e fashion addicted, professionista, imprenditrice, donna bellissima, ironica, determinata, attiva, senza filtri, una forza della natura, un portento, un uragano che ha deciso di mettere a disposizione di chiunque sia realmente interessato, la sua pratica sportiva e la sua filosofia di vita. Per lei non esiste nulla che non possa essere fatto e detto perché il tempo è prezioso e bisogna saperlo utilizzare per qualcosa di sensato, valido e costruttivo. I suoi post con video e foto sono sempre accompagnati da frasi diventate ormai un vero e proprio punto di riferimento per chi vuole imparare a vivere bene, perché il suo allenamento non si ferma solamente al fisico ma interessa anche la mente, che esattamente come il corpo ha bisogno di un vero e proprio allenamento quotidiano per giungere ad uno stato di benessere totale, assoluto ed appagante. Sicura di sé come poche, in un momento in cui tutto è in bilico, incerto ed insicuro, rappresenta un vero e proprio toccasana, un balsamo, un emolliente che riesce a sciogliere qualsiasi tipo di contrattura. Per lei la vita è un’avventura straordinaria e ciò che accade va digerito, assimilato per trattenere solo le cose buone e belle, il resto via nel più breve tempo possibile. Perché di tempo non ce n’è molto, la sua giornata da donna bionica sembra paragonabile ed equiparabile a 4 o 5 di quelle dei “comuni mortali”, degli “esseri normali”, perché lei è veramente ma veramente straordinaria in tutto ciò che fa e noi abbiamo avuto la fortuna di conoscerla e di intervistarla per Condivisione Democratica, costringendola per un attimo a “fermarsi”.
Fitness model e fashion addicted, professioni in questo momento che vedono una grande competizione anche con protagonisti molto noti nel mondo dello spettacolo. Come si arriva ad essere unici, originali, a distinguersi ed a garantire un buon livello?
“Quando la richiesta è tanta aumenta l’offerta, ecco perché il settore del fitness ha sempre rappresentanti. Questo trend era già iniziato prima della pandemia, durante il Covid con la chiusura dei centri sportivi moltissimi si sono organizzati per proporre esercizi da fare a casa oppure all’aperto. Anche personaggi famosi, più o meno competenti e preparati hanno cavalcato l’onda del business reinventandosi P.T. e proponendo tramite canali a pagamento routine di allenamento.
Sono tantissime le nuove “mode” del mondo fitness, crossfit, pilates, zumba, io penso di distinguermi perché non ho mai abbandonato il body building old style, a parere mio l’unico allenamento veramente in grado di modificare le proporzioni del corpo.
Io eseguo e propongo gli esercizi fondamentali del culturismo variando a volte le tecniche di esecuzione.
A livello di risultati un’ora di palestra equivale a 5 di nuoto, 10 ore di crossfit, a 20 ore di esercizi a corpo libero.
Io che non amo raccontare favole o prendere in giro la gente, dico che è molto difficile ottenere un fisico come il mio senza l’utilizzo di pesi anche molto elevati”.
Karla Kol Fit è ora diventato un brand conosciuto ed apprezzato, con una importante novità in arrivo di cui però al momento non vogliamo svelare nulla per lasciare nei lettori la curiosità e l’interesse. Proprio durante il periodo di chiusura dovuto al covid, non si è isolata e non si è fermata alimentando ancora di più il suo atteggiamento costruttivo e produttivo. Ci racconti meglio il suo percorso professionale.
“Io ho un carattere molto forte reagisco sempre alle difficoltà, non mi piace subirle. Quando hanno chiuso le palestre ho avuto qualche giorno di rabbia, ho comunque continuato i miei allenamenti a casa e mi sono subito mossa per trovare una soluzione. Ho trovato delle palestre che davano la possibilità agli agonisti di potersi allenare, quindi io che sono un’ atleta, mi sono iscritta ad una federazione pesistica ed ho ripreso i miei workout. La prima palestra che ha dato questa possibilità era a Bergamo. Partivo da Milano per andarci 4 volte alla settimana. Niente può fermarti se tu non vuoi stare fermo…. poi con locali, ristoranti, negozi chiusi e avendo quindi più tempo a disposizione ho cercato di sfruttarlo al meglio e con l’aiuto di un art Director bravissimo ho creato il mio logo. È stata una grandissima soddisfazione. I primi prodotti di merchandising sono già usciti ma la grande sorpresa è in arrivo… quindi quello che per molti è stato un periodo di pausa per me è stato invece di grande impegno”.
Il suo profilo Instagram è seguito per lo più da uomini, cosa non ha funzionato con le donne?
“Ho un modo di propormi troppo strong, ho cercato di ammorbidire la mia immagine ma sarebbe stato uno snaturare la mia personalità, quindi ho scelto di continuare ad essere semplicemente me stessa e ….. chi mi ama mi segua. Il modello che propongo può sembrare irraggiungibile, irrealizzabile, troppo lontano da una “normalità” cui molte donne, per una serie di esigenze, impegni ed impedimenti, vorrebbero indirizzarsi. Ma credo fortemente che solo puntando al massimo si possano raggiungere livelli ed obiettivi che conducano a risultati soddisfacenti. E poi credo che se si punta in alto scendere un po’ non rappresenti una grande frustrazione e delusione, semplicemente un piccolo ridimensionamento che può essere accettato senza troppi compromessi. Ma se si parte già da un livello troppo basso ben presto si finisce sul divano con pigiama pantofole e vaschetta di gelato al cioccolato”.
Della sua vita privata non si sa nulla, lei protegge molto la sua immagine nel mondo virtuale. A noi però può svelare qualcosa.
“Ho una sorella e due nipotini fantastici. Credo sia più che sufficiente. A chi importerebbe della mia vita privata in fondo? Il messaggio che voglio comunicare attraverso i miei video e le mie foto è un messaggio di creazione del proprio universo fatto di corpo mente anima e cuore. Anche i commenti che aggiungo sono tutti orientati nella stessa direzione, vivere bene. Quindi raccontare la mia vita privata non aggiungerebbe molto al mio lavoro. Ad ogni modo molto di me si può comprendere, a chi interessa, proprio dai miei post che raccontano e presentano me mentre faccio sport, viaggio, sono in casa, presento luoghi e persone e molto altro ancora. Ma sono certa che i miei followers sono seriamente interessati ai miei allenamenti che condivido con tutti perché in fondo sono la parte più importante e significativa della mia vita, ciò in cui credo molto ed in cui investo la maggior parte della mia giornata”.
Bellissima, impegnatissima, attiva su diversi fronti, ironica, creativa, propositiva, solare e coraggiosa. Karla Kol avrà pure qualche difetto.
“Ovviamente …. come tutte le dive sono nervosa, capricciosa, impaziente e vanitosa”.
Il mondo del fitness e dell’immagine è cambiato moltissimo in questi ultimi anni con l’arrivo della tecnologia più avanzata, dei social, della figura di influencer. Molti i benefici ma anche molti danni, lei che bilancio ne ha fatto?
“Le figure che i social propongono sono modelli esteticamente perfetti e difficilmente raggiungibili, questo potrebbe creare nelle persone, soprattutto più insicure, uno stato di inadeguatezza e sconforto.
Mai scoraggiarsi davanti a qualcuno che ci sembra migliore di noi, iniziare invece un percorso ed un lavoro su noi stessi per cercare di raggiungerlo ed anche se questo non sarà possibile comunque avremo apportato dei miglioramenti in noi stessi. Non odiamo chi ci sta davanti ma cerchiamo di raggiungerlo. Se riuscissimo a trasformare l’invidia e l’insicurezza in energia produttiva, invece che in delusione rabbia e sconforto, avremmo molta più gente in salute, allegra e felice”.
Quanto conta nella vita un po’ di sano egoismo ed un pizzico di cinismo?
“Io amo molto i felini e ho imparato a vivere come fanno loro, i gatti sono i miei maestri di vita, per questo ho una vita stupenda…Loro hanno un rapporto bellissimo con sé stessi, con chi li ama, con la casa e con la natura. Sono creature meravigliose. Non fanno nulla per bisogno, sono liberi, per questo tutto ciò che donano è puro e sincero. Vivere pensando di più a sé stessi cercando di razionalizzare non è un male, ma un dovere che abbiamo verso noi stessi. Io parlo di rispetto che ognuno di noi dovrebbe avvertire come esigenza irrinunciabile, rispetto per ciò che siamo e che vogliamo trasmettere”.
Quali sono le sue passioni oltre lo sport?
“Tantissime: la danza che ho iniziato a praticare all’età di 5 anni, la musica, la lettura, il teatro, la guida sportiva e di conseguenza i motori, la moda, l’arte nello specifico la pittura.
Da buona esteta ho un’attrazione verso il bello in ogni sua forma ed espressione.
Avere tanti interessi ci tiene attivi e giovani e rende la vita molto più dinamica e divertente”.
Quando ha inizio la sua attenzione per il corpo, per la salute, per una vita sana ed equilibrata?
“Quando il primario mi ha preso per i piedi mettendomi a testa in giù per farmi piangere ho pensato: questo fa bene alla circolazione ma se mi sculaccia troppo forte mi spacca i capillari!”
Spesso si associa la bellezza ad una vita di enormi sacrifici e rinunce, ciò che lei comunica però è tutt’altro. Il messaggio è che si può realmente avere ciò che si sogna attraverso un percorso di grande felicità e serenità.
“E’ semplicemente perché faccio quello che mi piace. Mi spiego: se una donna è paffutella ma è felice e si mette a dieta soltanto perché glielo chiede il fidanzato o perché vede che le sue amiche sono più magre di lei vivrà rinunce e stress. Se lei è felice della sua condizione non deve fare assolutamente nulla.
Non esistono canoni estetici di riferimento, ciò che è fondamentale è saper e voler vivere in un corpo che ci faccia stare bene, che ci faccia sentire a posto con noi stessi”.
“Quando tutte le giornate sono uguali, sei tu che devi trovare il modo di farle diventare differenti e speciali”. Certamente un motto straordinario, ma non crede che molto spesso il punto di partenza differente può influire su tale atteggiamento rendendo le cose a volte difficili per non dire impossibili?
“La mente di una persona vincente non prende neppure in considerazione la parola impossibile”.
Il vissuto di ognuno di noi determina il corso della nostra vita in una direzione piuttosto che in un’altra. Ma è l’atteggiamento nei confronti di questo vissuto che fa la differenza. Il suo messaggio, molto potente, è che non bisogna fermarsi mai, neppure davanti alle tragedie, a traumi profondi, a pericoli, ostacoli, complicazioni e impedimenti. E soprattutto che bisogna essere produttivi ed operativi al massimo. Perché è cosi difficile da far passare questo messaggio?
“Non è un messaggio difficile da far passare, semplicemente c’è chi ha voglia di recepirlo e chi no.
E’ molto più facile piangersi addosso piuttosto che rimboccarsi le maniche e darsi da fare. Chi non ha avuto difficoltà nella vita? Chi di noi non ha attraversato momenti più o meno complessi, dolorosi, pesanti? Eppure molto spesso le persone con identiche situazioni di partenza sono arrivate in punti lontani anni luce. Cosa ha fatto la differenza? Si tratta di percorsi che hanno visto qualcuno lasciarsi andare pensando che nulla sarebbe potuto mai cambiare e migliorare e qualcun altro ripetere a sé stesso ogni giorno “voglio una vita migliore, me la merito e me la prendo”. Il mondo è traboccante di opportunità e volerle cogliere è uno stimolo che ognuno di noi dovrebbe coltivare quotidianamente dedicando a questo aspetto magari lo stesso tempo che impiega per allenarsi in palestra, per vedere un film, una cena con gli amici, la lettura di un buon libro, un viaggio, una buona dormita. Troppo spesso dedichiamo tempo, troppo tempo, ad aspetti della nostra vita che non lo meritano, discussioni, litigi, guerre personali, prese di posizione, cause. Tutta energia che intanto ci avrebbe portato un passo avanti verso il nostro traguardo”.
Molto spesso si è sentito il binomio palestre-anabolizzanti, doping, farmaci. Qual è la realtà in questo ambiente che dovrebbe rappresentare un tempio per la salute del corpo e della mente?
“Non esiste nessuno sport senza contaminazioni dovute a sostanze dopanti, la gente purtroppo lo ricollega sempre e solo al body building”.
La sua ironia è sorprendente, nella sua pagina Instagram una serie di piccole gags che vanno a toccare argomenti di vita quotidiana. L’ironia è un’arma di difesa o è soltanto una sua spiccata caratteristica?
“Sono molto ironica, anche autoironica. Amo ridere e scherzare e non mi piace chi si prende sempre troppo sul serio. Diffidare sempre dei seriosi e dei noiosi, così come dei “perfetti”, la vita è un continuo di cambiamenti, adattamenti, ci si modella, il corpo come la mente, a seconda dell’età, delle circostanze, dei luoghi. E’ tutto uno spettacolo meraviglioso di colori, luci e suoni. Vedere e sentire sempre le stesse cose non serve a molto, spostare la visuale anche stando in casa è uno strumento infallibile di vivacità e dinamicità”.
Il secondo posto della sua classifica sull’ipocrisia lo assegna alla frase “i soldi non fanno la felicità”, cos’è che fa realmente la felicità?
“Proprio perché trattasi di frase ipocrita la risposta è contenuta nell’affermazione stessa: la felicità si ottiene facendo quello che ci piace e per farlo servono i soldi. Spesso anche avere idee geniali, creatività, intuizione, non porta alla realizzazione per mancanza di mezzi. Questo non significa mollare il proprio sogno, arrendersi, sentirsi sconfitti e non realizzati, più semplicemente significa che se non hai i soldi devi farli, devi trovare il modo per accumulare denaro da utilizzare per ciò che vuoi. Si deve pur partire da qualche parte, chi parte già avvantaggiato e chi invece il vantaggio deve costruirselo per poi trarne ogni tipo di beneficio possibile. Non mi stancherò mai di ripeterlo, la parola impossibile non esiste”.
Ormai tutti scrivono libri su ogni argomento. Le è mai venuto in mente di cimentarsi in tale ambito magari con un manuale ironico e irriverente del sano vivere in pace con sè stessi e con gli altri?
“No, ma ho pensato ad una mia biografia che sarebbe molto più interessante. Mi piacerebbe raccogliere tutte le mie esperienze, il mio vissuto, il passato ed il presente, il futuro che sto costruendo e che vedo realizzarsi giorno per giorno. Ci sono moltissime storie in un’unica storia che è la mia vita e tanti momenti, incontri e situazioni che sarebbe bello condividere con altre persone. Sono certa che dopo la lettura di questo possibile libro autobiografico le donne, anche le donne oltre agli uomini, sarebbero dalla mia parte e riuscirebbero a vedere tutto ciò che da un profilo Instagram (@Karlakol_fit) non è possibile cogliere completamente. Ripercorrere tutto ciò che ho fatto e tutto ciò che sono stata nei vari periodi della mia vita sarebbe un bel viaggio e di compagni di avventura ne troverei molti altri, in fondo la mia è una bella storia con momenti anche di grande difficoltà, forse quelli più importanti per rafforzare il mio coraggio e la mia volontà”.
Ha mai dovuto affrontare l’invidia, la cattiveria, l’ostilità?
“Certo, come tutte le persone su questa terra, ma dormo comunque sonni tranquilli. Chi non combatte quotidianamente con questi grandi sentimenti? Io però non combatto mi limito ad osservarli e possibilmente ad evitarli, non amo confrontarmi con qualcosa che potrebbe distrarmi e togliermi energie, per quello che faccio e per quello che sono di energie ne ho tanto bisogno e non posso permettermi il lusso di disperderle”.
Come dicevamo il mondo femminile non è molto a suo favore, ha molte amiche?
“Poche ma sicuramente di qualità, anche in questo sono molto esigente e selettiva. Non è certo la quantità che può avere significato nella vita, e mi riferisco soprattutto alla sfera emotiva e degli affetti. Sarebbe dispersivo anche quello, avere troppe persone con cui condividere ore e giornate, e poi mi domando quanto sarebbe realistico poter affermare di avere molte amicizie profonde, persone a noi così vicine da rappresentare un valido punto di riferimento. La realtà è che dobbiamo ritenerci fortunati se nella vita abbiamo qualche incontro profondo e vero, dove la sincerità e la libertà di essere sé stessi si possa manifestare al cento per cento”.
L’ignoranza ed il pregiudizio spesso associano una bella donna alla ricerca di una vita facile e comoda. Il suo modello di donna invece mette in evidenza un lavoro costante e continuo per arrivare ad ottenere risultati non da ostentare ma da proporre. Cosa danneggia ancora il mondo delle donne?
“Io credo che indifferentemente sia nel mondo femminile che nel mondo maschile, in generale nel mondo degli esseri umani ci si danneggi da soli, non si può sempre ricercare il danno in qualcun altro per cercare di sopportare meglio le conseguenze. Dobbiamo avere il coraggio di fare le scelte giuste, di sopportare gli errori, di ripartire, di cadere e farsi male, di non giudicarsi sempre e troppo severamente, di essere autoironici quando è necessario, di alleggerire invece di andare sempre in giro con una zavorra di cui non riusciamo a liberarci per mentalità, pregiudizi, limiti, paure. Bisogna lavorare su noi stessi anche con estrema onestà che non vuol dire giudizio ma analisi e comprensione. Dobbiamo imparare a volerci bene ed a proteggerci da tanta confusione e superficialità. Oggi tutti parlano, tutti hanno una soluzione, una risposta, un argomento. Ma è vero? C’è la sostanza in tutta questa concentrazione di tutti sappiamo tutto? Io credo che quando si parli di danno la prima persona a cui bisognerebbe rivolgere l’attenzione siamo noi stessi. Dobbiamo saperci ascoltare senza nessuna ipocrisia”.
Adora i complimenti, le lusinghe e gli apprezzamenti. Lo dice schiettamente e con grande onestà. Quanto è dannosa l’ipocrisia nella vita di noi donne?
“Esattamente come per tutti, maschietti compresi. Sentirsi apprezzata è una bella gratificazione e ti da anche la misura del lavoro che stai facendo su te stessa, significa che stai facendo bene, che stai indirizzando bene tempo ed energie, che ciò che vuoi comunicare con l’esterno viene compreso e recepito molto bene. Non amo la volgarità, ovviamente, ma uno sguardo compiaciuto, una frase di apprezzamento, un complimento, un gesto di attenzione manifestato con cura, rispetto e garbo di sicuro mi fa molto piacere. Tutto ciò lo trovo sano”.
La libertà di una donna di essere bellissima e non in pericolo credo sia un traguardo ancora lontano, lontanissimo dall’essere raggiunto. Spesso la bellezza viene vista quasi come un invito, un proporsi, una disponibilità. La legge non aiuta. Come ci si difende da questa concezione “malata” della società?
“Io non mi ritengo brutta eppure non mi sono mai sentita in pericolo. E’ ovvio che la bellezza non è tutto, deve essere accompagnata dall’intelligenza nel sapersi districare nella giungla della quotidianita’. Ad ogni modo non penso si debba parlare di difesa quanto piuttosto di un giusto equilibrio. Noi donne abbiamo tutte le risorse necessarie per gestirci nel migliore dei modi, senza né prevaricare l’uomo e nemmeno sottometterci. Credo che nel corso degli anni ci siano stati molti fraintendimenti tra uomo e donna e questo ha finito con indebolire entrambe le parti, quando al contrario la differenza avrebbe dovuto rappresentare una risorsa preziosa, perché che siamo differenti bisogna riconoscerlo ed accettarlo, senza per questo dare giudizi di valore che a nulla servono e che soprattutto non esistono. Il valore di una persona appartiene a qualcosa di molto più profondo ed intimo che non sia semplicemente la differenza di sesso. Su questo dobbiamo soffermarci e non parlare di difesa, attacco, sono termini in qualche modo aggressivi che non fanno che alterare ancora di più un equilibrio che dovrebbe esserci e che è andato perso con il tempo. E nemmeno parlare di ruoli secondo me ha una qualche utilità”.