L’ Eredità della Roma del Popolo
La Roma del Popolo è l’eredità mazziniana che ci piace ricordare nel 150° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini (Genova, 22 giugno 1805 – Pisa, 10 marzo 1872) che ricorre in quest’anno purtroppo ancora dominato dalla pandemia e dai tanti fatti, a partire da quelli sanitari per arrivare a quelli politici, che ci richiamano tutti alla responsabilità e ai doveri.
Ultimo battagliero giornale politico fondato dal Genovese, uscì regolarmente dal 1º marzo 1871 al 21 marzo 1872, ( anticipato da un fascicolo compilato integralmente da Mazzini, pubblicato il 9 febbraio dello stesso anno), richiamandosi ai ben noti valori del mazzinianesimo e della Terza Roma che, dopo quella dei Cesari e dei Papi, avrebbe dovuto vedere uno Stato repubblicano unitario come luogo dove la libertà e la giustizia si sarebbero realizzate per tutto il popolo.
Per chi li volesse sfogliare, sono tutti disponibili nell’emeroteca digitale del sito web della biblioteca Gino Bianco.
Con un gruppo di amici, con cui ci riconosciamo negli stessi valori, ci siamo ispirati a quest’eredità, dando vita all’Associazione “La Roma del Popolo”, condividendo il richiamo alla mobilitazione ed alla partecipazione delle Associazioni quale motivo dominante dell’opera mazziniana, non solo per la necessità di cooperazione e di solidarietà ma, soprattutto per il valore dell’uguaglianza, senza la quale non ci può essere libertà né di pensiero né di azione.
In ultima analisi, afferma Mazzini, non può esserci associazione se non tra persone libere ed uguali.
L’Associazione nasce con la coscienza dell’importanza della memoria storica, non solo come valore di testimonianza ma, di azione concreta, con l’intento di promuovere e sviluppare attraverso seminari, convegni, eventi commemorativi e attività di studio e diffusione culturale, un’adeguata coscienza civica e sociale dei cittadini.
A riguardo, “debutteremo” con un primo incontro a ridosso proprio di quel 9 Febbraio, anniversario della gloriosa Repubblica Romana del 1849, con una visita guidata nei luoghi storici di quelle memorie Risorgimentali che si snoderà per alcune tappe dal centro fino al Gianicolo, epicentro di quei fatti.
Per il 150° anniversario, ci siamo fatti inoltre promotori della richiesta del conio di una moneta da 1 Euro con l’effige di Mazzini.
Sicuramente questa ricorrenza non è seguita con la dovuta attenzione e le celebrazioni che meriterebbe uno dei padri ispiratori dell’Italia e di un’Europa unita e solidale.
Parlando di attualità e sempre con riferimento a Roma, richiamiamo con sgomento l’attenzione su quello che potrebbe sembrare un “piccolo” fatto rispetto alla gravità dei problemi ma che ci sta a cuore ed è in tema: un altro pezzo di memoria storica ed eredità culturale, quella del Teatro Eliseo con l’attiguo Piccolo Eliseo, in via Nazionale, è in vendita. Un prestigioso palcoscenico che fu di Totò, Eduardo, Visconti, Gassman, Anna Magnani e Vitti che, come recita l’annuncio, “lo rendono un interessante investimento per investitori nazionali ed internazionali”.
Dopo le vicende del Teatro Valle, oltre che una grave perdita storica e culturale, anche una restrizione degli spazi sociali, già fortemente minati dal virus. Segno dei tempi.
“È tempo d’uscire dalla politica d’espedienti, d’opportunità, di viluppi e raggiri, d’ipocrisie e transazioni”. Giuseppe Mazzini, Agl’Italiani “La Roma del Popolo”, 9 febbraio 1871.