‘MASTERS of WAR’
Dobbiamo imparare una difficile lezione, ed è questa: l’umanità avrà un futuro vivibile quando i nostri comportamenti, negli affari mondiali, si baseranno sulla giustizia e sul diritto, e non sulla minaccia della nuda forza.
Albert Einstein
Dobbiamo imparare questa importante lezione.
Come ci ricorda Gianni Rodari nella poesia per bambini “Promemoria”, la guerra è una di quelle “cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra.”
Concetto semplice che spesso non viene messo in pratica dai grandi.
E sempre Einstein ci ricorda che è caratteristico della mentalità militare il ritenere essenziali fattori non umani (le bombe atomiche, le basi strategiche, le armi di ogni genere, il possesso delle materie prime e così via), mentre l’essere umano, i suoi desideri e i suoi pensieri, in parole povere i fattori psicologici, vengono ritenuti secondari e trascurabili….
L’individuo viene degradato a ‘materiale umano’.
Ma la guerra non è un gioco da tavolo dove tutti rispettano le regole!
La guerra è morte, orrore, distruzione, sofferenza.
Vediamo ogni giorno, su ogni mezzo di comunicazione, dalla tv al web, ai giornali, immagini molto forti che ci spezzano il cuore.
Sono storie dolorose di famiglie in fuga dal proprio Paese.
Sono storie di bambini uccisi.
Sono storie di donne che resistono, che lottano e che sognano la pace.
Per quanto tempo ancora il genere umano sarà responsabile di tutto questo orrore?
LA CULTURA DELLA PACE VA COSTRUITA OGNI GIORNO.
“In Ucraina scorrono fiumi di sangue e di lacrime… la guerra è una pazzia, fermatevi per favore!” Queste le parole pronunciate da Papa Francesco.
Il primo gennaio scorso, in occasione della 55esima Giornata Mondiale della Pace, aveva affermato: “In ogni epoca, la pace è insieme dono dall’alto e frutto di un impegno condiviso.
C’è, infatti, una “architettura” della pace, dove intervengono le diverse istituzioni della società, e c’è un “artigianato” della pace che coinvolge ognuno di noi in prima persona.
Tutti possono collaborare a edificare un mondo più pacifico: a partire dal proprio cuore e dalle relazioni in famiglia, nella società e con l’ambiente, fino ai rapporti fra i popoli e fra gli Stati”.
Nel corso della storia, sono stati molti gli artisti che si sono schierati contro le guerre manifestando con proteste non violente e dedicando le loro opere alla pace tra i popoli.
Le più famose sono i Bed-In messi in atto contro la guerra nel Vietnam nel 1969 da John Lennon e Yoko Ono, nel corso delle due settimane trascorse ad Amsterdam e a Montréal. Sarà proprio nella cittadina canadese infatti che verrà registrato il brano ‘Give Peace a Chance‘, che con ‘Imagine‘ rappresenta un meraviglioso simbolo di pace, amore, sogni e speranze, donato all’umanità.
Da ricordare sono anche ‘Peace on Earth‘ e ‘Sunday bloody sunday’ degli U2, ‘Miss Sarajevo‘ dei Passengers (U2 + Brian Eno, con la partecipazione di Luciano Pavarotti), ‘War‘ di Bruce Springsteen, ‘Wind of change‘ degli Scorpions, War pigs dei Black Sabbath, ‘Buffalo soldier‘ di Bob Marley & The Wailers.
Eve of destruction, scritta da P. F. Sloan e interpretata da Barry McGuire nel 1965, è considerata uno dei più alti esempi di canzone di protesta con i suoi chiari riferimenti alle bombe nucleari, alla guerra fredda e ai diritti civili.
Lo stesso Bob Dylan ha diffuso messaggi di pace e di protesta con le sue canzoni. ‘Blowing in the wind‘, scritta nel 1962, può essere considerata il Manifesto di una generazione disillusa dalla politica di quegli anni, che sfocerà nella guerra del Vietnam. Con ‘Masters of War‘ il cantante critica i leader americani e li accusa di essere responsabili di guerre senza senso e della morte di molte persone.
“Come you masters of war
You that build the big guns
You that build the death planes
You that build all the bombs
You that hide behind walls
You that hide behind desks
I just want you to know
I can see through your masks
…..”
Ma il brano che per me rappresenta in assoluto l’inno alla libertà e contro ogni guerra é “People Have the Power” scritto da Patty Smith e musicato da suo marito Fred, interpretato e cantato in tutto il mondo.
Il messaggio è quello di ricordare alle persone il potere individuale ma anche il loro potere collettivo.