Tra luoghi e non luoghi

Chissà perché, non appena è stato scelto il tema di questo ultimo numero di Condivisione, ultimo in questa veste s’intende, in attesa di una sua mutazione a breve per una nuova lunga vita, mi è venuto subito in mente accanto ai luoghi dell’abbandono e a quelli dell’anima, quello dei “non luoghi”.

Espressione coniata dall’antropologo e filosofo francese Marc Augé per indicare quei luoghi omologati della globalizzazione, riferiti non a spazi sociali organizzati in grado di favorire relazioni, ma tipicamente luoghi di transito, privi di radicamento, come aeroporti, stazioni ferroviarie, centri commerciali, supermercati, stazioni di servizio, grandi catene alberghiere ma anche campi di accoglienza per profughi, solo per citarne i principali.

E la rete, i social ? Sono sospesi tra luoghi e non luoghi poiché promettono una compagnia illusoria, come dice Augè, l’ubiquità e l’istantaneità legate a Internet non possono fare una società, neanche virtuale.

Mi chiedevo se Condivisione fosse un luogo o un non luogo, per noi sicuramente un luogo del cuore, ma l’obiettivo della sua trasformazione è quello di farlo diventare un luogo anche per i suoi lettori, una comunità che accolga e favorisca l’interazione sociale, ancorché virtuale.

(Immagine dal Web)

Quindi abbandoniamo un non luogo, per ritrovarci in un quasi luogo, sperando che diventi un vero luogo. Intanto godiamoci i luoghi dell’estate che conquisteremo attraversando i non luoghi, tra pandemie, guerre e crisi planetarie…. e quindi uscimmo a riveder le stelle.