SPECCHIO, SPECCHIO DELLE MIE BRAME CHI È IL PIÙ INCENDIARIO DEL REAME?
Il Potere (non questo o quel potere, ma la volontà di dominare la realtà e gli altri e piegarli al proprio volere) è, per sua natura, totalizzante. E, in quanto tale, non ammette di essere condizionato e/o limitato in alcun modo, da chicchessia.
Solo poteri “concorrenti”, infatti, potrebbero riuscire a limitarlo e condizionarlo. Ammettere la possibilità di condizionamenti o limiti, significherebbe, da un lato, riconoscere, implicitamente, esistenza e legittimità a tali poteri, dall’altro, negare, di fatto, la natura assoluta del proprio primato. Entrambe evenienze inammissibili per il Potere.
Il Potere non tollera poteri e coscienze
Il Potere vuole potere tutto. Punto. Per questa ragione, non tollera nessun altro potere, quale che sia la forma nella quale esso si incarni: diritto, giustizia, politica, economia… E, non ammettendo nulla di tutto ciò che potrebbe condurre alla formazione di una qualche coscienza critica – l’unico antidoto efficace al suo veleno mortale – non tollera nemmeno libera informazione, istruzione non ideologica, cultura, arte.
Ecco perché, impedire la formazione delle coscienze e annichilire quelle già formate è una mission alla quale il Potere dedica tutte le sue energie migliori. Non a caso, propaganda martellante, controllo totale dell’informazione, censura, indottrinamento giovanile, rieducazione forzata, repressione del dissenso, terrore, riscrittura della Storia, sono strumenti comuni a qualunque forma di totalitarismo.
Siamo utero e incubatrice del Potere
Il Potere, però, non è qualcosa di esterno né di estraneo all’uomo. Non nasce, cioè, al di fuori di noi e non ci costringe, dal di fuori, ad agire contro la nostra volontà. Qualunque cosa sia – istinto, bisogno, energia, volontà o l’insieme di tutte queste cose – è connaturato a noi.
Siamo noi esseri umani l’utero nel quale il germe-Potere nasce; l’incubatrice nella quale cresce e si sviluppa. Senza di noi, quindi, il Potere non esisterebbe.
Potere: figlio che si fa padrone
Il germe-Potere abita le più oscure profondità dell’animo umano e rappresenta, in assoluto, l’elemento più difficile da governare della nostra natura. Un germe maligno – Potere è sinonimo di Male – che è, allo stesso tempo, nostro figlio e nostro padrone. Ed è proprio grazie a questa sua doppia natura che riesce ad avere la meglio su di noi con tanta facilità.
In quanto figlio, infatti, ci illudiamo di conoscerlo, educarlo, controllarlo e servirci di lui. In quanto padrone, invece – un padrone sommamente intelligente, subdolo, seducente e potente – è lui a renderci schiavi e a servirsi di noi.
Solo un uomo ha detto “No!”
A quanto risulta a coscienza e immaginario della Storia, solo un uomo è riuscito a resistere alle tentazioni del Potere. Tentazioni contenute in quelle tre domande nelle quali, secondo il Dostoevskij de “I Fratelli Karamazov”, “è come compendiata e predetta tutta la storia ulteriore dell’umanità, sono dati i tre archetipi in cui si concreteranno tutte le insolubili, contraddizioni storiche dell’umana natura su tutta la terra. […] In quelle tre domande tutto era stato a tal segno divinato e predetto e che tutto si è a tal segno avverato, che non è più possibile aggiungervi o toglierne alcunché”.
Verità o mito senso e valore non cambiano
Solo Cristo, dunque, ha risposto no. Per ben tre volte. E, per farlo, ha dovuto dominare la sua natura umana. Non importa stabilire qui se il fatto di cui parliamo sia vero, storicamente accertato o mito, leggenda, invenzione, fantasia, suggestione o speranza. Senso e valore di quei “no”, infatti, non cambiano. Così come non cambiano senso e valore degli illuminanti esempi morali frutto della fantasia di Omero, Dante, Shakespeare, Leopardi o Dostoevskij, solo per citare i primi nomi che mi vengono in mente.
Potere forza sovrumana
Qual è questo senso? Il fatto che la forza seduttiva del Potere è sovrumana. Letteralmente. Vale a dire: trascende la natura umana, le possibilità e i limiti dell’umano. È a causa della fragilità della natura umana, dunque, che quel germe-Potere che noi stessi generiamo, da nostro figlio diventa nostro padrone e ci rende schiavi. Per vincere questa forza sovrumana, quindi, abbiamo un’unica possibilità: superare la natura umana. Andare, cioè, oltre l’uomo.
Dire “No!” si può
Non si tratta di diventare super-uomini ma di riuscire a superare i limiti della nostra natura. Cristo (la mia è una riflessione meramente logica e non teologica: non ne ho le competenze) non è un super-uomo. È un uomo come tutti gli altri. E, in quanto tale, patisce fame, sete, freddo, fatica, sofferenza, solitudine, umiliazioni, tradimenti, dolore e paura della morte. Superando, però, i limiti della natura umana, riesce a rifiutare l’offerta di Satana che, mostrandogli in un istante tutti i regni della Terra, gli dice «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». (Luca, 4,6).
Storia o mito che sia, il triplice rifiuto dell’uomo-Cristo dimostra che, sebbene la forza seduttiva del Potere sia sovrumana, superare la fragilità della natura umana e rifiutare i doni del Male si può. Una dimostrazione tutt’altro che priva di significato.
Potere e gloria sono nelle mani del Male
Semmai, sarebbe interessante capire chi, perché e per quanto tempo ha messo nelle mani di Satana potere e gloria di tutti i regni del mondo ma, l’ho detto: non ho la preparazione teologica per affrontare un tema di questa portata né per provare ad abbozzare una risposta.
Una cosa, però, è del tutto evidente: Potere e gloria sono nella disponibilità del Male, il quale li dà a chi vuole. E, dato che un uomo autenticamente “buono” non accetterebbe doni dal Male, ne consegue che chi accetta tali doni “buono” non è. Ognuno faccia le proprie riflessioni e tragga le proprie conclusioni.
Siamo ossigeno per il fuoco del Potere
L’ho detto: il germe-Potere nasce nel nostro animo e, senza di noi, il Potere non esisterebbe. Il che significa che gli esseri umani sono ossigeno per il fuoco del Potere il quale, come ogni fuoco, in assenza di ossigeno, si spegnerebbe. La ragione per la quale, da sempre, il Potere “arde” ovunque (bruciando tutto e tutti) è che brama/illusione di potenza, da un lato, opportunismo, servilismo e paura, dall’altro, fanno sì che alle fiamme del Potere non manchi mai l’ossigeno. Non stupiamoci, dunque, se, a cento anni dalla nascita di alcuni tra i totalitarismi più devastanti che il mondo abbia conosciuto, sono così tanti i “piromani” che fanno di tutto per riportare indietro l’orologio della Storia.
Cerchiamo i colpevoli?
Se ci chiediamo di chi sia la colpa del fatto che l’Occidente ha tutta questa fretta di tornare a quel “secolo breve” nel quale, ben 13 regimi hanno privato l’Europa da Est a Ovest di libertà, pace, diritti umani e giustizia per un totale di ben 413 anni e 11 mesi:
(Portogallo: 44 anni 7 mesi; Polonia: 42 anni 4 mesi; Cecoslovacchia: 41 anni 8 mesi; Germania Est: 41 anni 1 mese; Albania: 39 anni 2 mesi; Spagna: 39 anni 1 mese; Bulgaria: 35 anni 7 mesi; Jugoslavia: 34 anni 4 mesi; Ungheria: 31 anni 5 mesi; Romania: 24 anni 8 mesi; Italia: 20 anni 7 mesi; Germania: 12 anni 3 mesi; Grecia: 7 anni 2 mesi)
non dobbiamo cercare lontano: dobbiamo soltanto trovare il coraggio e la decenza di guardarci allo specchio. Lui sa ciò che noi fingiamo di non sapere: siamo noi i più incendiari del reame.