Quando decidiamo di organizzare un viaggio, che sia stato programmato da tempo o che si colga l’occasione dell’ultimo minuto, ci troviamo di fronte ad alcune scelte da fare: innanzitutto la destinazione, il mezzo per raggiungerla, quando partire, con chi partire, cosa portare nella nostra valigia! Un “viaggio” è un’esperienza progettata e immaginata, carica di aspettative, desideri e curiosità nei confronti dei percorsi che ci troveremo ad affrontare. Decidere di progettare un viaggio significa partire per poi tornare. E come nella vita, nonostante tutti i preparativi, sarà proprio il viaggio ad arricchirci, meravigliarci e stupirci.
Talvolta si decide di partire per trovare nuovi stimoli, perché è arrivato il momento di cambiare. Il cambiamento, qualunque esso sia, caratterizza l’esistenza ed è sempre positivo. Significa mettersi in gioco, evolversi, trasformarsi, volgere lo sguardo verso nuovi orizzonti. Porta con sé anche il timore nei confronti del nuovo. E proprio per tale ragione che quando decidiamo di attuare un cambiamento è necessario abbandonare ciò che è stato sino a quel momento e accogliere nuove idee e spunti di riflessione, che ci porteranno verso un percorso ancora sconosciuto.
Abbandonare non significa dimenticare né tantomeno
cancellare quel che abbiamo costruito. Quando la spinta verso un progetto –
lavorativo o di vita che sia – si esaurisce, resta comunque il frutto
dell’esperienza che abbiamo vissuto. Semplicemente talvolta arriva un momento
in cui è necessario cambiare per evolversi. È importante fare tesoro
dell’esperienza vissuta, sentita, e costruita, e arricchirla con nuove idee e
progetti. In realtà non si tratta di un abbandono vero e proprio ma di una fase
di trasformazione. E certamente ci vuole coraggio! Perché cambiare significa
abbandonare la “zona di confort” e mettersi in gioco, progettare un nuovo
“viaggio”.
Per intraprendere un percorso verso il cambiamento occorre
anche abbandonarsi un po’, ovvero lasciarsi andare, lasciar fluire emozioni
e sentimenti. Abbandonarsi come atto di fiducia verso il nuovo e – nel
nostro caso – soprattutto nei confronti di chi continuerà a leggerci e a condividere
esperienze, emozioni, vissuti, sensazioni, racconti dai mille colori e
sfumature, con attenzione e sensibilità verso temi di attualità e con lo
sguardo sempre rivolto alla diffusione della cultura a 360 gradi. Conoscere ci
permette di comprendere, sentire e fare parte della cultura dei nostri tempi e
di quelli passati.
Con coraggio, ci accingiamo dunque a preparare la
nostra valigia, nella quale porteremo chi eravamo e chi siamo, ciò che
abbiamo condiviso e affrontato, ma anche tanta energia, curiosità, ricerca di
novità e tanto cuore.
Sino ad ora abbiamo percorso insieme un fantastico viaggio,
ricco di storie, persone, colori e fantasia, e siamo pronti a ripartire per
affrontarne uno nuovo. Dunque, torneremo a riflettere su temi di attualità e su
fatti e persone dei giorni nostri e di quelli passati; solleticheremo la
curiosità e offriremo spunti di riflessione su tematiche sociali, momenti di
vita quotidiana, emozioni e sentimenti, che appartengono a ciascuno di noi. In
fondo, ognuno è parte e fa parte della cultura di questo tempo che, attraverso
il legame con il passato, la tradizione, la memoria storica, costituisce quel
terreno su cui si fonda il futuro, nostro e di chi verrà dopo di noi.
E voi, cosa mettete nella vostra valigia?
“L’uomo non può tornare mai allo
stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato.
Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio. In verità, il viaggio
attraverso i paesi del mondo è per l’uomo un viaggio simbolico. Ovunque vada è
la propria anima che sta cercando. Per questo l’uomo deve poter viaggiare.”
Andrei Arsenyevich Tarkovsky