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Questo è il numero di Condivisione Democratica con il quale si chiude l’anno e, come ogni anno, questo è il momento di bilanci e di buoni propositi e – per alcuni soprattutto – quello degli Oroscopi.

Questo numero è dedicato alla mancanza di pregiudizio, lo so benissimo, ma in effetti quale modo migliore di raccontare il pregiudizio se non immergendosene dentro? E gli oroscopi sono la summa del pregiudizio! 

Tutto, per gli oroscopi, è in qualche modo premeditato, ognuno di noi, in qualche modo, è predestinato a comportarsi in un certo modo, seguendo le indicazioni del proprio segno zodiacale: per chi ci crede, è sufficiente conoscere il giorno di nascita – e per i più fini anche l’ora di nascita – per avere una valutazione dell’animo umano di chi è di fronte, conoscerne le propensioni e le peculiarità personali.

Per preparare questo oroscopo mi sono documentato, ho studiato il piano astrale e cercato di comprendere bene gli influssi dei vari astri sulla psiche e sul destino umano.

Questa, in sintesi, la mia previsione astrologica per i vari segni zodiacali per il 2022. Un Oroscopo scritto da chi non crede negli oroscopi.

Vogliamo provare a capire se funziona? Proviamo a vedere se ho indovinato il vostro futuro fra sei mesi o un anno!

ARIETE

Ariete è il segno che più di altri è governato da Marte, dall’influsso combattivo e ostinato del Pianeta Rosso, ma anche dal Dio della Guerra. Dio della Guerra, ma capace di dare passioni travolgenti.

Il 2022 sarà un anno importante, di passaggio, di lavoro preparatorio ma con tante soddisfazioni sul lavoro. La pazienza sarà la dote richiesta principalmente. Tra Gennaio e la prima metà di Febbraio si vedranno i risultati del lavoro fatto nel frattempo che poi ripartiranno verso Dicembre in ottica del nuovo anno. Nel mezzo, un’estate coperta da Giove che darà un pò di soddisfazioni per lo studio e la programmazione della professione, con una strizzatina d’occhio ai sogni, ai progetti e alla fortuna, che può arrivare ad Agosto.

Tanta pazienza e si vedranno i frutti.

TORO

Nel 2022 un occhio particolare alle cose pratiche, alla concretezza, al lavoro e agli affetti consolidati. Non ci saranno passioni travolgenti, ma la scoperta – o la riscoperta – di affetti genuini e profondi. Ma a guardare le influenze di Venere e Marte che danzano sui vari quadranti, ci saranno situazioni particolari diverse volte (Febbraio, Aprile, Giugno e ad Agosto) e occasioni da prendere al volo. Da Agosto in poi, tanta attenzione alle cose pratiche sul lavoro, per il forte influsso di Giove.

Un buon lavoro, a testa bassa.

GEMELLI

Non sarà semplice aspettare, ma da Agosto in poi, Giove cambierà l’impressione data fino a quel momento e le cose inizieranno a girare per il verso giusto: Saturno farà cadere qualche regola (qualche senso di colpa?), Marte metterà nuova forza e nuova energia (Inizia a programmare le vacanze, perché saranno molto rigeneranti!) tanto sulle cose pratiche del lavoro, quanto nelle passioni che saranno solide e brucianti. La Luna, l’astro che più di tutti porta all’introspezione, ai racconti notturni, farà visita a Marzo e Settembre, per giudizi importanti.

Una liberazione e nuove opportunità.

CANCRO

Anno di lavoro duro, il 2022 per il Cancro, con Giove che in trigono da una forte influenza da Gennaio a Maggio e poi da Ottobre fino a fine anno, quindi un bel pò di tempo a disposizione per progetti e per raccogliere i frutti di quello che si fa. Estate fiacca sul lavoro ma interessante per i progetti in due da Giugno fino a fine Luglio, dopo un inizio di anno non proprio esaltante. Un Compleanno non scoppiettante, insomma, ma con belle soddisfazioni.

Tempo per nuovi progetti.

LEONE

Con il 2021 si chiude un capitolo faticoso, con poche emozioni. Giove smette di essere in opposizione mentre Saturno rimane ostinatamente contrario, complicando e rallentando i rapporti importanti, lasciando spazio a piccole distrazioni negli affari di cuore. Forse da Agosto in poi, Marte potrà dare nuova energia, capace di far superare le difficoltà.

Sul lavoro però finalmente qualcuno prenderà l’iniziativa, mettendo a frutto promesse fatte da tempo, ma attenzione: Mercurio sarà capace di giocare brutti scherzi e bisogna mettere a freno le parole tra maggio e giugno.

Energie per una costruzione elaborata.

VERGINE

Un anno segnato da Giove: lui porterà buone notizie per iniziative sul lavoro (tra maggio e luglio) alle quali darete un apporto controllando o supervisionando, sempre lui porterà occasioni per il cuore nei primi 5 e negli ultimi 3 mesi dell’anno. Ma a complicare le cose ci sarà Marte che da agosto metterà alla prova la vostra pazienza. Cercate di sfruttare il brevissimo tempo che Venere e Mercurio daranno nei primi tre mesi per sedurre: Mercurio è il messaggero degli Dei, con le ali ai piedi.

Cogliete il momento propizio senza esitazioni e poi costruite per bene.

BILANCIA

Il 2022 non sarà un anno eccezionale per gli amici della bilancia ma i primi mesi saranno davvero molto interessanti, perché permetteranno di disinnescare potenziali problemi: un dettaglio o una piccolezza tra Gennaio e Marzo potrebbe non sfuggire all’occhio attento di Giove in trigono.

Attenzione alle tensioni del cuore a Giugno, perché se superate bene, da Agosto ne vedrete i benefici, con Mercurio che a fine Settembre potrebbe accorciare distanze esistenti.

Occhio ai dettagli.

SCORPIONE 

Marte, vostro astro ispiratore, vi dona combattività e sensualità e quest’anno non sarà da meno. Nei primi 3 mesi Venere vi darà fascino per nuove conquiste o nuova linfa nei rapporti consolidati. Nel lavoro un po’ di sana conflittualità dialettica che vi darà modo di mettere in evidenza il vostro impegno, ma attenzione a non cadere nella polemica. La luna di febbraio suggerisce di verificare dei bilanci, o lo stato di avanzamento di lavori, mentre quella di fine luglio di tirar fuori le energie per cambiare qualcosa.

La consapevolezza di cambiare qualcosa e di valutare le proprie forze.

SAGITTARIO

Un anno intenso, faticoso, burrascoso, di cambiamento per gli amici del Sagittario. Fino a Maggio grande confusione tra cambi di rotta repentini dovuti al veloce Mercurio che farà andare sull’ottovolante l’umore, il lavoro e il cuore. Da metà Maggio a metà Ottobre grandi passioni e grande fantasia, grande creatività ma attenzione a Marte che da Ferragosto renderà tese tutte le intese a due e toglierà molte energie ma non la voglia fare bene.Attenzione ai noviluni di fine Maggio e di fine Novembre, ci sono novità.

Imparate a riconoscere i momenti propizi per sfruttarli nei momenti dissonanti.

CAPRICORNO 

Il 2022 inizia decisamente con il piede giusto regalando agli amici del capricorno un tempo importante per i sentimenti e anche per il lavoro, peccato poi si perda da marzo fino a fine ottobre. Fate subito incetta per consolidare il vostro rapporto. Tra Giugno e Settembre alcune sfide sul lavoro da cogliere rapidamente, senza tirarvi indietro. 

Attenzione a gestire le vostre energie dopo le vacanze perché sarà più difficile recuperare gli sforzi fisici.

Attenzione alle parole, ché non volano e possono essere pesanti.

ACQUARIO 

possiamo dirlo sicuramente il 2022 non sarà affatto un anno brutto per il Capricorno, anzi. Capirá come amarsi, fin dei primi mesi del nuovo anno, solo così si potranno avere rapporti schietti e solidi sia in amore che sul lavoro. Mercurio darà una mano a risolvere dei piccoli problemi a febbraio giugno e settembre. Dal 21 agosto Marte darà una mano per valutare le azioni migliori e darvi coraggio e determinazione.

Libertà di fare, e anche di sbagliare.

PESCI

Sembra proprio che il 2022 sarà un anno particolarmente fortunato per gli amici dei pesci. Mercurio Semplificherà lo stare insieme nei primi di marzo nella seconda metà di aprile e poi luglio, ma attenzione da Agosto, dal 21, perché Giove sarà in opposizione tanto da rendere difficili anche situazioni apparentemente semplici nelle mura di casa. Cercate quindi di dare il vostro meglio entro la metà di maggio in modo da sfruttare questo cielo particolarmente fortunato senza tralasciare occasioni.

Tanta fortuna, ma in breve tempo: la capacità di cogliere le occasioni, e di crearle.

Le statistiche ufficiali dipingono una realtà assai preoccupante. D’altronde, è in atto un cambiamento culturale lento ma, a quanto pare, inesorabile. Prova di ciò sono le diverse iniziative intraprese negli ultimi anni per contrastare il fenomeno: dalla scuola al quadro normativo di riferimento e perfino alla raccolta unificata dei dati mirata all’attuazione di politiche informate. Ne abbiamo parlato con la dott.ssa María Soledad Balsas, ricercatrice al Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas (CONICET).

La violenza sulle donne è purtroppo un fenomeno molto diffuso a livello mondiale che però può assumere diverse caratteristiche a seconda dei contesti socioculturali. Qual è la situazione in Argentina?

Il tema della violenza sulle donne in Argentina ha acquisito molta visibilità sociale, soprattutto negli ultimi anni. Le donne possono essere vittime di diversi tipi di violenze: sia fisica che psicologica, a scopo sessuale oppure economica e patrimoniale e addirittura quella simbolica. Nel 2020, l’ammontare delle vittime dirette di femminicidi, l’espressione più estrema di ogni forma di violenza contro le donne, sono state complessivamente 250, ovvero 1,09 persone ogni 100.000 femmine. Nelle statistiche vengono considerate donne, travestite e transessuali. Si tratta per lo più di persone tra i 35 e i 44 anni d’età che sono state uccise spesso dai propri partner oppure dagli ex partner. Nel 86,05 per cento dei casi erano persone che avevano bambini e/o adolescenti a carico. 

Immagine dal Web

Tra il 2013 e il 2018, sono state identificate 242.872 donne sopra i 14 anni che si sono rivolte ai servizi sociali, alla polizia, alla giustizia, e al pronto soccorso in qualità di vittime di violenza di genere. Nel 86 per cento dei casi vengono identificate appunto come vittime di violenza psicologica, intesa come il danno emotivo oppure il venir meno dell’autostima per via di minacce, umiliazioni di ogni tipo e perfino l’isolamento. Particolarmente rilevante risulta la situazione delle donne al di sopra dei 50 anni, che nel 48,2 per cento dichiarano subire violenza da parte dei propri figli. Nel 97,6 per cento dei casi segnalati la violenza contro le donne accade in ambito domestico. 

Cosa è stato fatto per ribaltare queste cifre drammatiche?

-immagine dal Web

Per contrastare questi dati, sono state intraprese diverse iniziative che puntano a garantire la parità di genere in diversi ambiti. A livello istituzionale, negli ultimi 15 anni sono state approvate diverse leggi con evidente prospettiva di genere, l’ultima di cui è stata quella sull’aborto, passata a dicembre scorso. Un’altra legge (27.452/2018), d’importanza strategica secondo me visto l’ammontare di vittime a carico di minorenni, stabilisce un compenso economico pari a una pensione minima per i figli e le figlie delle vittime di femminicidio. Si conosce come “legge Brisa”. Brisa Barrionuevo aveva 3 anni quando sua madre, Daiana Barrionuevo, è stata ammazzata da suo padre e buttata al fiume, delitto per cui è stato condannato all’ergastolo. Sua zia si è fatta carico di Brisa e di altri due suoi fratelli. Ma avendo già tre figli non era facile per lei provvedere economicamente. Da questo caso è nata l’iniziativa legislativa.

Poi, la cosiddetta “legge Micaela” (27.499/2019), una giovane di 21 anni, attivista del movimento femminista “Ni una menos”, che è stata uccisa da un uomo condannato in precedenza per due violenze sessuali e reso libero, scatenò un intenso dibattito sociale sulle responsabilità dello stato in merito. Da questo dibattito è sorta questa iniziativa legislativa che prevede corsi di formazione obbligatori per i dipendenti pubblici appartenenti ai tre poteri dello Stato, sia per conoscere il quadro normativo di riferimento che per diffondere buone pratiche amministrative che riguardano la violenza di genere e il ruolo della donna nella società in generale. 

Un altro punto di svolta a livello istituzionale è stata l’approvazione nel 2006 della legge 26.150 che prevede nei diversi livelli del sistema educativo, dalla scuola dell’infanzia in poi, degli spazi formativi che promuovano la cura del proprio corpo, la consapevolezza sulla natura dei rapporti interpersonali, i diritti sessuali e riproduttivi, gli stereotipi di genere, ecc. Questa iniziativa rientra nell’ambito dei diritti dei bambini, le bambine e degli adolescenti. Così si punta su un cambiamento culturale a lungo termine i cui primi risultati incominciano a intravedersi tra le nuove generazioni. 

Immagine dal Web

A Suo avviso, il disagio socioeconomico può essere una chiave per interpretare questo fenomeno?

Infatti, si tratta di una realtà che tende a colpire le aree più povere ma, va anche detto, non in maniera esclusiva. L’anno scorso, ad esempio, l’opinione pubblica è rimasta sconvolta dall’uccisione di Silvia Saravia (69) in Neuss, una donna di alta società che è stata ammazzata dal marito Jorge Neuss (72), un noto imprenditore che si è suicidato poco dopo. E’ significativo notare il trattamento che questo caso ha avuto nei media argentini con relazione ad altre vittime di violenza di genere. A differenza dei connotati sessuali che presentano le uccisioni di donne di classe media e bassa, in questo caso la vittima è stata resa piuttosto invisibile, mettendo in evidenza un certo “patto di silenzio di classe”.

Come ha inciso la pandemia nella situazione che Lei descrive?

Il tasso di vittime dirette durante il confinamento è rimasto alquanto inalterato con relazione agli anni precedenti. Non vi sono ancora a disposizione dei dati per tracciare un quadro articolato. Ma possiamo avanzare qualche ipotesi. Il lockdown ha significato per molte donne, sia in Argentina che altrove, dei passi indietro nelle proprie autonomie. Rinchiuse in casa e oberate di lavoro, molte donne ci siamo ritrovate di fronte a situazioni che possono aver restituito certo senso patriarcale di controllo ai maschi che, non vedendo la loro posizione domestica di potere minacciata, avrebbero fatto meno ricorso alla violenza per assoggettare le donne. E’ ben noto, almeno in Argentina, che sono state soprattutto le donne ad assumere i compiti domestici e la cura della famiglia, ad agevolare la frequentazione scolastica dei figli in modalità DAD, oltre che compiere coi propri obblighi lavorativi. Questa situazione avrebbe indebolito la posizione oggettiva di molte donne, sia all’interno della propria famiglia che in ambito sociale. 

Il movimento Non una di meno è arrivato perfino in Italia. Di cosa si tratta?

Il movimento femminista “Ni una menos” è nato in Argentina nel 2015 per contrastare appunto i femminicidi, fa parte di una rete internazionale che lotta e manifesta contro le disuguaglianze di genere a 360 gradi. Viene definito come un movimento storico che si inserisce nella tradizione degli Encuentros Nacionales de Mujeres (dal 1986), la Campaña Nacional por el Derecho al Aborto legal, seguro y gratuito e la lotta che tengono da più di 40 anni le Madres e Abuelas de Plaza de Mayo

Immagine dal Web

Infine, cosa rappresenta il fazzoletto verde?

Il fazzoletto verde è nato per identificare la lotta per l’aborto in Argentina e in America latina, ed è riconosciuto ormai in diversi Paesi. La scelta del fazzoletto come accessorio di moda per rendere visibile questa richiesta non è casuale: può essere ricollegata al fazzoletto bianco che dal 1977 ha contraddistinto la richiesta di memoria, di verità e di giustizia portata avanti coraggiosamente da un gruppo di donne che, in piena dettatura militare, si riuniva di fronte alla casa di governo per scambiare notizie sui propri figli-e desaparecidos

Grazie dell’attenzione.

Grazie a Lei.

Lo scorso 12  Ottobre si è commemorata la “scoperta dell’America”. 

Pensiamoci un po’, che c’è di più emblematico di questo evento per dimostrare che la vita è piena di opportunità, che ci possono essere dei colpi di fortuna incredibili e, al tempo stesso, un’incredibile sequenza di imprevisti, di errori e di conseguenze drammatiche?

(Immagine dal Web)

Colombo era un grande navigatore, lo abbiamo studiato a scuola, conosceva benissimo i mari, benissimo le navi, i marinai, le carte geografiche, conosceva benissimo i venti. Aveva studiato, e tanto, così come aveva tanto osservato.

Sapeva benissimo che sulle Canarie soffiavano venti che a 15-30km/h spingono le imbarcazioni verso sud-ovest. I portoghesi quei venti, gli Alisei, li conoscevano bene e, per questo, nel cercare la via verso il sud dell’Africa (e il suo oro, i suoi schiavi) e verso le Indie (e le sue spezie) utilizzavano delle navi piccole, maneggevoli, con tre alberi: due a vele quadre per il vento in poppa e uno a vela triangolare per quando i venti sarebbero stati contro, per il ritorno. Venivano chiamate caravelle.

Cristoforo Colombo lo sapeva e sapeva anche che al Capo di Buona Speranza – il confine tra Oceano Atlantico e Oceano Indiano- i portoghesi ci erano arrivati poco tempo prima ma solo grazie ad una tempesta, per puro caso. 

Lui aveva un’idea diversa in mente: raggiungere le indie navigando verso ovest. Semplicemente dalla parte opposta rispetto a quella seguita dai portoghesi. 

Le chiamava indie, come si diceva in quell’epoca, ma intendeva le province della Cina: una fonte immensa di tesori, di tessuti preziosi, di ceramiche. Molto di più dell’Africa e dell’India. 

Aveva letto, molto attentamente, Il Milione di Marco Polo e aveva studiato gli scritti di Aristotele e di Tolomeo dai quali recuperò le misure della Terra, per preparare “Il Viaggio”. 

Conosceva benissimo l’animo umano: quello dei dotti e dei marinai. Così parlando con i primi all’Università di Salamanca si dice che chiese loro di tenere in equilibrio un uovo sul tavolo e dopo i loro tentativi, per mostrare che a volte ci vogliono idee diverse, sbatté leggermente l’uovo sul tavolo, “piantandolo” lì. Parlando con i marinai invece promise una moneta d’oro a chiunque avesse avvistato terra, così da sopire i primi segnali di impazienza e paura quando il viaggio si stava facendo troppo lungo.

“Il Viaggio” infatti avrebbe dovuto portare a terra in 3 settimane partendo da Palos, sulla costa atlantica della Spagna, per dirigersi verso le Canarie per imbrigliare quegli Alisei – che erano l’asso nella manica di Colombo – per raggiungere quindi le indie. 

Un piano semplice e astuto, proprio come la storia dell’uovo.

Peccato che Tolomeo avesse sbagliato i calcoli e che la Terra fosse ben più grande di quanto pensasse, tanto da aver nascosto per così tanti anni agli Europei un così grande continente, che poi prese il proprio nome da Amerigo Vespucci.

Le opportunità, dicevamo, sono in effetti situazioni che si possono cogliere avendo la capacità e la volontà di superare i propri confini per vedere nuovi spazi, nuove realtà, ed il coraggio di considerare il fatto che si possa manifestare l’imprevisto o che ci si possa imbattere nel fallimento.

Viene in mente un altro navigatore che, prima di Colombo, superò le “Colonne d’Ercole” per spirito di avventura, per seguire la propria curiosità: l’Ulisse. Quest’ultimo solo nella letteratura, tra le rime della Divina Commedia di Dante, mentre Colombo lo fece davvero, rimanendo poi nella Storia.

Ma non è tutto qui.

Quell’opportunità in una terra nuova, frutto di errori di calcolo, portò anche violenze che si abbatterono sui popoli indigeni per la fame di ricchezza dei conquistatori. Un errore di valutazione sull’animo umano. Perché gli uomini che si imbarcarono dopo quel primo viaggio non si accontentarono della moneta d’oro e si trasformarono in predoni che saccheggiavano e uccidevano in nome di un Eldorado su cui favoleggiavano, quando non della religione.

Così il 12 Ottobre non è solamente il “Giorno di Colombo”, il “Columbus’ day” come in America del Nord, o il “Dia de la Raza” e “Día de la Hispanidad” come in Spagna, cioè un giorno per festeggiare l’incontro di culture. In America Latina, si commemorano il “Discovery Day”, il “Pan-American Day” e poi i “Día de la Descolonización”, “Día de la Liberación, de la Identidad y de la Interculturalidad”, “Día del Encuentro de Dos Mundos”, “ Dìa de la resistencia indígena”, “Día del Respeto a la Diversidad Cultural”.

Perché non si può riscrivere la Storia, sarebbe un altro grave errore, ma è giusto conoscerla completamente: quella grande opportunità che fu la scoperta dell’America portò anche disuguaglianze e violenze a chi, per più di 600 anni, fu semplicemente “un vinto”.

“La libertà non è star sopra un albero, Non è neanche il volo di un moscone”, cantava Gaber anni fa e proprio come concludeva lui nel ritornello, “Libertà è partecipazione”.
Dal canto mio, aggiungerei condivisione, com’è nello stile della nostra testata.

Condividere uno spazio e partecipare alla sua costruzione, contribuendo, con un proprio elemento che si incastra con gli altri come una tessera del puzzle, ad una elaborazione di un pensiero o di una azione più grande, più complesso.
Questo numero lo abbiamo dedicato alla Libertà, in tutte le sue forme, in tutte le sue espressioni.
Abbiamo dato -ovviamente- libertà a tutti i nostri redattori di interpretare il tema a proprio piacimento e sono emersi interessanti spunti di riflessione.
Abbiamo dato ampio spazio alle interviste alla politica che è vicina a momenti di confronto elettorale per suppletive parlamentari e per le amministrative, in particolare nella Capitale. La Politica – quella con la “P” – del resto è proprio una delle massime espressioni della libertà e della partecipazione. O almeno dovrebbe esserlo.
Libertà di Movimento (come racconta Loretta) o Libertà di Espressione (come descrive Martina) o Libertà Personale (come puntualizza Elena) o Libertà dalle credenze (come suggerisce Giorgia) o Libertà di Raccontare e Immaginare (come riporta Walter) o Libertà di Vivere la propria vita (come scrive Giorgio).
Tante libertà, tante forme di inclusione e di cooperazione, di convivenza civile.

Rientriamo dal periodo estivo, nel quale mi auguro tutti noi siamo riusciti ad avere un momento per “ricaricare le batterie” dallo stress quotidiano, e possiamo leggere i nostri pensieri, con questo numero intenso.