Martedì 29 ottobre 2024 ha ripreso il via la Rassegna “DONATORI DI MEMORIE” organizzata dall’Associazione culturale RIACHUELO – PROLOCO SAN LORENZO, nella sede di Via dei LATINI 52 a Roma.
La manifestazione, che si protrarrà fino a martedì 3 dicembre, prevede la realizzazione di una serie di incontri e “feste” con personaggi che hanno attraversato il quartiere San Lorenzo in qualità di protagonisti o testimoni, lasciando un’impronta nella storia sociale e culturale di quest’angolo di Roma.
Storie importanti, alcune forse poco note, ma tutte finalizzate a una narrazione corale, genuina e senza infingimenti, di una zona sospesa tra arte, socialità e militanza.
Ciascun incontro, – video-registrato e conservato – si pone come un tassello necessario alla costruzione di un Archivio digitale capace di dar conto delle molteplici esperienze del quartiere.
Nell’evento dello scorso 23 ottobre,lafunzionaria archivista di Stato Caterina Arfè ha parlato dell’importanza della Archivistica e delle Fonti orali. È stato poi proiettato il documentario P-artigiano prodotto da Blue CinemaTV di Daniele Baldacci.
Il secondo incontro, tenutosi martedì 5 novembre, è stato dedicato a Biagio Propato, poeta on the road di San Lorenzo con proiezione del film Poeti di Nino D’angelo, proiettato al Festival del cinema di Venezia, del 2009. Testimoni sono stati studiosi, amici e parenti.
Protagonisti dell’incontro del 12 novembre saranno Giuseppe Sartorio, scultore del quartiere, detto “il Michelangelo dei morti”, misteriosamente scomparso nel 1922, e il villino da lui costruito su via Tiburtina. I donatori di memorie saranno, in questa occasione, l’erede saranno Margherita Mastropaolo e lo storico Andrea Amos Niccolini.
Il 19 novembre si terrà un incontro dal titolo A proposito del Pastificio Cerere, la Scuola di San Lorenzo. A raccontare sarà Roberto Gramiccia, medico, critico d’arte e amico, dai primi anni ’80, degli artisti del Palazzo e Alberto Dambruoso, storico dell’arte.
Il 26 novembre la ricercatrice Serena Donati ricorderà l’esperienza preziosa di Simonetta Tosi e la realizzazione nel 1976 a San Lorenzo del Consultorio autogestito.
Il 3 dicembre Mauro Papa sarà infine il testimone dell’esperienza politica del padre Urbano, autore della scritta “Eredità del fascismo, vergata su una delle pareti di un palazzo crollato sotto le bombe alleate del 1943.
La rassegna è realizzata con il contributo del Municipio Roma II – Assessorato alla Cultura
Il nuovo libro dell’acclamata scrittrice partenopea, che esplora l’incontro casuale in treno di Graziella e Francesco a prima vista appartenenti a mondi totalmente estranei, esce il 29 ottobre e sarà presentato con eventi a Napoli, Pesaro, Milano, Roma, Cassino.
Annella Prisco torna in libreria con la storia di un incontro ad alta velocità dall’intreccio inaspettato e avvincente. Si intitola “Noi, il segreto” ed è in libreria a partire dal 29 ottobre 2024, a quattro anni esatti dall’uscita del suo ultimo fortunatissimo romanzo, “Specchio a tre ante”, che è stato anche oggetto di traduzione.
È la storia intensa ed emozionante di Graziella, insegnante originaria di Atrani, il più piccolo dei borghi della Costiera amalfitana, raccontata con il solito stile scorrevole e delicato di Annella Prisco, che rivela man mano uno scenario stupefacente e ricco di colpi di scena, di introspezione e di profonde riflessioni.
Sposata con Gerardo, Graziella è una donna passionale e dinamica che decide di accettare l’incarico di docente in un Istituto scolastico lombardo, nonostante sia costretta a lasciare il paese natìo, in provincia di Salerno, per trasferirsi a Milano. Spesso nasconde un velo di solitudine e inquietudine, causato dai dubbi e dalle incertezze in cui è immersa da quando ha iniziato un nuovo lavoro e una nuova vita in un’altra regione.
«Il contesto – spiega l’Autrice – è quello della problematicità dell’esistenza, che attraversa una serie di eventi: dall’uomo misterioso che incontra sul treno all’amore per il marito, dalla tensione per la malattia del padre all’amicizia profonda con la collega Marta, dal legame con l’ucraina Tanya al racconto dell’orrore della guerra. Con lo sfondo di un’Italia che da Nord a Sud manifesta tutte le sue bellezze, tradizioni e tipicità».
Lo spessore dei personaggi, ben delineati nei loro tratti distintivi, si staglia persino sullo sfondo del monastero più famoso d’Italia, ricostruito dopo la distruzione a seguito dei bombardamenti alleati, l’Abbazia di Montecassino, preso in considerazione dall’Autrice come cornice della narrazione.
La conclusione della vicenda, che ha il ritmo incalzante delle tensioni emotive, sarà sorprendente.
Tanti gli eventi e le iniziative in programma per l’uscita del libro: il primo appuntamento è a Napoli, città natale dell’autrice, sabato 16 novembre alle ore 11 nel foyer del Teatro Diana. Gli altri incontri sono previsti a Torre Annunziata (Libreria Libertà, 29 novembre), Napoli (O’Book, 11 dicembre), Pesaro (Alexander Museum Palace Hotel, 13 dicembre), Milano (20 febbraio 2025), Roma (Libreria Minerva, 14 marzo 2025), Cassino, Salerno, Atrani e poi numerose altre tappe in calendario.
Pubblicato da Guida Editori, con acquerello in copertina di Vincenzo Stinga, il libro è distribuito da Messaggerie Italiane ed è acquistabile in tutte le librerie anche online e dal sito www.guidaeditori.it
Annella Prisco è scrittrice, critico letterario, manager culturale ed esperta in comunicazione e relazioni pubbliche. È componente di varie giurie di Premi letterari e collabora con diverse testate giornalistiche. Nel 2022 le è stato conferito il Premio Donne che ce l’hanno fatta, e nel 2024 il Premio alla carriera L’Iguana – Anna Maria Ortese. All’esordio come autrice nel 1998 con il romanzo Ricordi senza memoria, a quattro mani con Monica Avanzini, hanno fatto seguito Chiaroscuri d’inverno (2005), Trenincorsa (2008), Appuntamento in rosso (2012) e Girasoli al vento (2018), che hanno ricevuto riconoscimenti anche a livello internazionale.
Nel 2020 è uscito il romanzo Specchio a tre ante, che pure ha ricevuto svariate onorificenze. Nel 2023 il romanzo è stato tradotto da Elisabetta Bagli in spagnolo e pubblicato da Papel Y Lapiz con il titolo El espejo de Ada, ricevendo il premio Il Canto di Dafne – Libro internazionale dell’anno, il premio della Giuria Città di Cattolica e il primo premio Libro in lingua straniera “La Via dei Libri” in seno al Bancarella a Pontremoli.
Non possiamo sapere se sia già accaduto, ma di certo non è storia di tutti i giorni che un libro ispiri una canzone. Succede con “I giorni del mare“, nuovo singolo del cantautore Davide Mottola (dal 25 ottobre 2024 disponibile in tutti i digital store), ispirato al libro omonimo della scrittrice Caterina Adriana Cordiano, pubblicato nel 2019 da Pellegrini Editore.
Il libro, dato alle stampe pochi mesi prima che il Covid 19 facesse irruzione nelle nostre vite, pur ottenendo lusinghieri consensi di pubblico e di critica letteraria, non ha potuto godere naturalmente della giusta e capillare promozione; ma ecco ora improvvisamente nutrirsi di una nuova vita grazie al contributo artistico del cantautore romano, catturato dalle innumerevoli sfumature ed incursioni del romanzo.
Un uomo alla ricerca della sua identità, la fuga dalle delusioni e dagli intrighi che coinvolgono la sua vita affettiva e professionale, il distacco dall’inquietudine della città, la ricerca di un riparo segreto, l’abbraccio con le sue origini, con la vastità del mare, per poter placare i suoi turbamenti e ritrovare se stesso.
Da queste suggestioni, nasce il desiderio di Davide Mottola di tradurre in versi ed in musica questo percorso, nel quale ogni ascoltatore, come ogni lettore, può riconoscersi, identificarsi, o confrontarsi con la propria personalità, con la propria avventura umana.
Canzone e libro, in un inedito e straordinario abbraccio, viaggeranno in questo progetto, scritto e diretto da Gerry Mottola, giornalista e direttore artistico.
Un percorso denso di momenti, occasioni, incontri e confronti che avrà il suo inizio Venerdì 25 ottobre, alle ore 18.30, presso il Teatro della Dodicesima di Roma, con la presentazione del libro e del brano.
All’evento, promosso da Frammenti Sonori Associazione Culturale, in collaborazione con TamTam Cultura APS e Condi-Visioni.it, testata giornalistica on line, parteciperanno Caterina Adriana Cordiano, autrice del libro, Davide Mottola, autore e interprete del brano, Cettina Quattrocchi, Presidente Consulta della Cultura Municipio Roma IX, Gerry Mottola, autore del progetto.
Nello stesso giorno avverrà la pubblicazione del brano (prodotto da Gerry Mottola e Davide Mottola per la Long Digital Playing di Luca Bonaffini, con gli arrangiamenti di Edoardo Petretti) in tutti i digital store.
Successivamente, un’altra presentazione si terrà a Napoli nel mese di novembre, mentre per il mese di dicembre è in preparazione una serata evento a Roma che vedrà la partecipazione di importanti artisti ed autorità intellettuali. Un “concerto in viaggio” sulle note musicali, letterarie, poetiche, umane e sociali del libro e della canzone.
Alessandro Maiocchi, esperto di marketing, ha ricoperto ruoli manageriali nel settore industriale, della consulenza strategica e del’editoria in Italia e all’estero. Per un decennio Direttore Marketing e Corporate Affair quindi Direttore Business Development della Divisione Internazionale in un’azienda leader di impianti per il riciclaggio dei rifiuti. Dal 2013 lavora in un gruppo attivo nel settore enologico, agroalimentare e turistico, dapprima come EVP-COO e dal 2022 in qualità di Presidente e Amministratore Delegato, ruolo che attualmente ricopre. Membro del cda di aziende attive nel settore agroalimentare in Italia e negli USA. Dal 2017 E’ senior advisor di un gruppo americano attivo nel trading di commodities industriali, energetiche ed alimentari. Dal 2003 insegna marketing in corsi master universitari.
Introduzione all’economia circolare: Dott. Maiocchi, potrebbe spiegarci come l’approccio dell’economia circolare si distingue dal tradizionale modello economico lineare e perché ritiene sia cruciale per il futuro sostenibile del nostro pianeta?
L’economia “lineare” è tesa alla produzione, alla massimalizzazione della stessa occupandosi, se non marginalmente e sovente limitatamente, all’impatto dell’utilizzo delle materie prime e del risultato, dello scarto, della post produzione e del post consumo. Un modello dove esiste un inzio ed una fine e dove il prodotto una volta utilzzato non ha un ruolo se non quello di essere smaltito.
L’economia circolare è un modello “premeditante”, dove a monte della produzione le materie prime utilizzate, la loro reperibilità e sfruttamento, vengono valutate trovando strategie e processi di minimizzazione dell’impatto ambientale e a valle, pensando preventivamente a come riciclare, riutilizzare e in ultima analisi a smaltire il frutto della post produzione e del consumo.
Strategie aziendali per l’economia circolare: In qualità di CEO di Gruppo AGC, quali strategie specifiche ha implementato per assicurare che la vostra azienda operi secondo i principi dell’economia circolare?
A.G.C. opera prevalentemente in un settore, quello della produzione e distribuzione enologica, dove l’adozione di modelli di economia circolare sono diventati essenziali e cruciali. Il settore, anche in ragione dell’impatto del cambiamento climatico, è stato tra i primi a doversi confrontare con l’esigenza di adottare modelli produttivi “circolari”. Volendo dare un esempio concreto, in una delle realtà che partecipiamo “Fattoria Svetoni” si è cominciato insieme allo sviluppo di attività di riduzione dell’impatto ambientale un processo di impianto di nuove viti a partire da barbatelle autoctoneottenendo: riduzione e sostituzione chimica: piante più resistenti rispetto a condizioni ambientali avverse riducendo l’apporto di fitofarmaci, migliore gestione idrica, le viti con radici più forti e profonde sono meno sensibili agli stress idrici e consentono di limitate gli interventi di irrigazione di soccorso, infine l’innesto con barbatelle autoctone consente una migliore gestione del terreno, del suolo e previene perdite di biodiversità
Misurazione dell’impatto: Come misurate l’impatto delle vostre iniziative di economia circolare in termini di riduzione dell’impronta ecologica e benefici economici?
Riprendendo l’esperienza che citavo nella precedente domanda, aderiamo al Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, la prima e ad oggi, unica denominazione ad avere ottenuto la certificazione di sostenibilità secondo lo standard Equalitas. Il protocollo, molto impegnativo, indica un numero elevato di requisiti ambientali, tra i quali biodiversità, impronta carbonica ed idrica. Oggi siamo in grado di sapere l’impronta di carbonio e le emissioni di CO2 derivanti dalla produzione di ogni bottiglia. Da un punto di vista economico, le pratiche di economia circolare, ci consentono, oltre ad un premio economico per la qualità del prodotto anche di una significativa riduzione degli sprechi e dei costi derivanti dalla gestione dei residui.
Innovazione e tecnologia: Quali innovazioni o tecnologie ritiene saranno cruciali per promuovere l’economia circolare e i consumi sostenibili nei prossimi anni?
L’economia circolare “comincia” necessariamente nelle prime fasi del ciclo di vita del prodotto. L’ “ecodesign “ la progettazione di un prodotto (e del suo eventuale imballo) è fondamentale nella modalità di estrazione, ottenimento ed uso della materia prima necessaria e del volume di scarto generato che diverrà rifiuto. Quindi processi innovativi e tecnologie che assicurino durabilità, riparabilità, possibilità di aggiornamento e riciclabilità.
Un elemento cruciale è poi riposto nello sviluppo delle tecnologie verso i prodotti che generano residui definiti “hard to recycle” dalle plastiche ai rifiuti alimentari.
Barriere e sfide: Quali sono le maggiori sfide che le aziende e i consumatori devono affrontare nell’adozione di pratiche più sostenibili e come possiamo superarle?
Per le imprese la sfida è decisamente nell’adozione di nuovi modelli di business dove la massimizzazione dei profitti non risiedere più soltanto nella riduzione e minimizzazione dei costi e l’aumento dei ricavi; ma minimizzando l’uso delle risorse, massimizzando la vita utile dei prodotti e riducendo scarti e generazione di rifiuti. L’IW (Institut der deutschen Wirtschaft), l’istituto economico tedesco, definisce chiaramente i punti chiave questi nuovi modelli di business descrivendoli come “ modelli che si concentrano sull’abilitazione, la chiusura, la creazione o l’estensione di cicli produttivi, preservando il valore e conservando le risorse il più a lungo possibile mantenendo al contempo la competitività”
Le sfide per i consumatori sono decisamente legati ai comportamenti di consumo, dalla consapevolezza dell’impatto dei propri consumi interrogandosi sulle possibilità di riparazione e riutilizzo, alla fondamentale progressiva limitazione di consumi puramente “emozionali” , spinti cioè più dal desiderio di possesso che dalla effettiva necessità, e dalla adozione, ove possibile, di consumi “condivisi”.
Ruolo dei consumatori: In che modo i consumatori possono contribuire attivamente all’economia circolare e quali azioni quotidiane possono fare la differenza?
Accennavamo prima che la realizzazione dell’economia circolare implica numerose innovazioni. L’innovazione tecnologica non è l’unico motore, ma è certamente, in diverse situazioni un elemento chiave. In uno studio di qualche tempo fa elaborato per PBL, l’agenzia governativa olandese per l’impatto ambientale, l’economista Potting definiva tre cambiamenti per l’economia circolare connessi all’utilizzo della tecnologia e al comportamento dei consumatori nella catena del valore dei prodotti/servizi:
– Prodotti e servizi basati su nuove tecnologie con basso impatto sul comportamento dei consumatori, come le plastiche biodegradabili
– Prodotti e servizi dove la tecnologia ha un impatto relativo ma dove il comportamento dei consumatori è fondamentale, e l’adattamento a nuovi stili di consumo è il fattore chiave di successo. packaging-free ad esempio
– Prodotti e servizi dove il comportamento dei consumatori è fondamentale e dove anche la tecnologia è il fattore abilitante fondamentale, ad esempio i servizi legati alla sharing economy
Il ruolo dei consumatori è dunque quello di essere consapevoli che il successo delle tecnologie e dei processi innovativi e quindi nella piena realizzazione dell’economia circolare, è strettamente legato alle modalità di consumo.
Educazione e sensibilizzazione: Qual è l’importanza dell’educazione e della sensibilizzazione dei consumatori sui temi dell’economia circolare e quali iniziative o programmi avete sviluppato o sostenuto in quest’area?
Credo che l’errore che spesso, inconsapevolmente, si commette nella educazione e sensibilizzazione alla economia circolare sia quello di proporre modelli virtuosi ma razionali che si scontrano, spesso soccombendo, con gli attuali modelli di consumo, mossi in molti casi dall’emozione. Tutte le modalità e e forme di sensibilizzazione che abbiano come chiave quella della consapevolezza dell’impatto degli stili di consumo sono non solo necessarie ma fondamentali.
Per quanto riguarda le iniziative intraprese, il gruppo A.G.C. ha aderito e supportato diverse iniziative di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità e della circolarità dell’economia. Ho prima accennato alla scelta compiuta ormai da qualche anno di pratiche concrete di riduzione dell’impatto ambientale, di consumo del suolo e dell’acqua e della preservazione della biodiversità. Comunichiamo ai consumatori chiaramente questa scelta e le motivazioni, organizziamo inoltre visite regolari per mostrare concretamente l’efficienza e l’efficacia delle scelte di sostenibilità, sensibilizzando all’adozione di stili di consumo consapevoli.
Collaborazioni e partnership: Potrebbe fornire esempi di come la collaborazione tra aziende, governi e organizzazioni non governative possa accelerare la transizione verso un’economia più circolare?
Mi piace ricordare “Spiagge di Vetro” un progetto nato in Campania che credo sia uno dei più concreti esempi di economia circolare che ha visto il coinvolgimento di Università, imprese, esercizi commerciali e amministrazioni. Da una idea, quella di rendere ancora più efficiente un ciclo già molto efficiente come quello del vetro, si è sviluppata con gli investimenti d’impresa e il know how accademico una piccola macchina capace di triturare i contenitori di vetro, contenendo circa 200 bottiglie in un bidonino di meno di 25 kg di sabbia di vetro. Si sono coinvolti prima nella sperimentazione, poi nell’adozione del sistema utenze commerciali (bar, ristoranti, pizzerie, mense, alberghi, centri commerciali, palestre), ospedali e amministrazioni comunali. I risultati sono stati una drastica diminuzione dei passaggi dei mezzi di raccolta, dello svuotamento delle campane, con migliore igiene di strade e spazi pubblici. Il vetro, ridotto in “sabbia”, trattato meccanicamente, viene impiegarlo oltre che nella industria vetraria in filtri per piscine, nel edilizia per sabbiature, impasti in calcestruzzo, realizzazione di pannelli fonoassorbenti e perfino nel ripascimento delle spiagge. La collaborazione tra soggetti diversi ha prodotto una riduzione dei costi energetici, dell’impatto ambientale dovuto alla logistica, e una efficace ed efficiente sostituzione di materie prime.
Politiche pubbliche: Quali politiche pubbliche ritiene siano necessarie per supportare e incentivare l’economia circolare a livello nazionale e internazionale?
L’Italia ha elaborato una strategia nazionale per l’economia circolare, nel 2021 ne ha definito le linee programmatiche includendo tutti gli elementi richiesti dalla Commissione Europea nell’ambito dell’Operational Arrangements del PNRR, in particolare:
un nuovo sistema di tracciabilità digitale dei rifiuti
incentivi fiscali a sostegno delle attività di riciclo e utilizzo di materie prime secondarie
una revisione del sistema di tassazione ambientale dei rifiuti per rendere più conveniente il riciclaggio rispetto al conferimento in discarica
sviluppo di centri per il riuso e individuazione di strumenti normativi ed economici ad incentivo degli operatori;
riforma del sistema EPR (Extended Producer Responsibility) e dei Consorzi
supporto agli strumenti normativi esistenti: End of waste (nazionale e regionale), Criteri ambientali minimi (CAM) nell’ambito degli appalti pubblici verdi. Lo sviluppo/aggiornamento di EOW e CAM riguarderà in particolare l’edilizia, il tessile, la plastica, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE);
sostegno normativo e finanziario al progetto di simbiosi industriale
Credo che la trasformazione di queste linee guida in azioni e provvedimenti possano concretamente sostenere e accelerare la crescita dell’economia circolare.
Visione futura: Come immagina il futuro dell’economia circolare e dei consumi sostenibili nei prossimi 10 anni? Quali tendenze o cambiamenti prevede saranno più significativi?
Ritengo che l’adozione di modelli di economia circolare sia inevitabile. I prossimi 10 vedranno consistenti cambiamenti delle modalità di produzione e degli stili di consumo. Su questi ultimi bisogna fin da ora prestare particolare attenzione ed evitare fenomeni che rischiano di rendere poco efficaci e talvolta inutili i modelli di economia circolare. Mi riferisco ai fenomeni di “rebound”. Diversi studi hanno evidenziato come esista il rischio che prodotti sostenibili “provenienti da modelli di business circolari possano stimolare ulteriore consumo sia per i prezzi accessibili o bassi sia per implicazioni psicologiche. E’ il caso ad esempio dei telefoni cellulari ricondizionati che dovrebbero estendere il ciclo di vita del prodotto, e ridurre quindi l’impatto ambientale , in alcuni casi i consumatori continuano ad acquistare modelli nuovi aggiungendovi quelli ricondizionati.
Significativo quanto riferiva Pierluigi Zerbino ingegnere gestionale e ricercatore senior in Economia Circolare e Innovazione Digitale presso l’Università di Pisa in una recente intervista a Repubblica : “.. l’economia circolare non è intrinsecamente sostenibile, ma un mezzo per raggiungere la sostenibilità”, e ancora “e si pensa di massimizzare contemporaneamente la performance ambientale e quella economica sul breve periodo, forse si domanda troppo. La vera sfida inizia col fare tanta disseminazione ed evangelizzazione su comportamenti di consumo e su comportamenti di non-consumo”
“GUARDA L’AMORE CHE FA” e’ il titolo del nuovo evento organizzato in memoria del cantautore romano Enrico Boccadoro, scomparso nel Novembre del 2017, che si terra’ il 9 Giugno alle ore 21.00 presso il Teatro degli Eroi di Roma.
L’incasso servirà per supportare, tramite un app che si chiama SM-APP , le condizioni di vita delle persone affette da Sclerosi Multipla. Il tutto in collaborazione con il Policlinico Umberto I di Roma.
Sul palco si alterneranno artisti del mondo della musica e dello spettacolo , diretti dal regista Pier Luigi Nicoletti.
Il coordinamento dell’evento sarà a cura di Paola Nicoletti, Loredana Caracausi e Fabio Forlano.
La conduzione della serata sarà invece affidata al comico/presentatore Stefano Masciarelli . Ecco di seguito gli ospiti della serata: Francesca Alotta, Nadia Natali, Maria Corso, Franco Fasano, Davide Mottola, Alex di Luca, Valentino Prato e Fabrizio Gaetani.
Giorgia Bellini in prima persona ha sofferto di DCA e per questo ha deciso di voler dedicare la sua vita nell’aiutare tutte le persone che ne soffrono. Nasce così CORABEA: una startup innovativa che ha realizzato un percorso online personalizzato in base ai bisogni delle persone che soffrono di DCA con un’equipe di più di 30 esperti tra Psicologi e Nutrizionisti specializzati nel trattamento dei Disturbi Alimentari. I professionisti di CORABEA lavorano con un approccio multidisciplinare lavorando in sinergia tra di loro. Ogni esperto è tenuto regolarmente a fare formazione con i responsabili per garantire un servizio d’eccellenza. Gli esperti vengono selezionati dall’ equipe al fine di cercare di offrire la migliore qualità ed esperienza a tutti i clienti. Il servizio sarà dunque una applicazione innovativa, la prima in Italia, che offrirà supporto a chi soffre di DCA e verrà lanciata durante l’evento di sensibilizzazione del 15 marzo organizzato dal team alla Sala dei Notari a Perugia (Palazzo dei Priori), grazie al supporto del Comune, della Regione, della USLUmbria1 e dell’AFAS Perugia.
In questi giorni viviamo una recrudescenza delle tensioni internazionali e in molti parlano della Guerra come di una soluzione. Libia, Iran e Medio-oriente, come un grandissimo “Risiko” dove spostare pedine. Ma la guerra è altro, il significato della guerra è altro. Pubblichiamo un ricordo scritto da Giulio Moscardi.
La storia di Giulio, fratello di Luigi, mio nonno paterno, è una storia inaspettata, tragica, commovente, per certi tratti attuale.
E’ la storia di un ragazzo di Adria nella Grande Guerra,
falegname nella vita, mandato al fronte a 19 anni e morto a 25 per causa di
questa.
Mi è stato raccontato poco di
lui: che aveva fatto la guerra, che era un ardito e che era morto giovane. Come
se parlarne non fosse conveniente.
La
Storia di Giulio: la medaglia di bronzo
Giulio, richiamato nel
settembre del 1916, viene trasferito in zona di guerra all’inizio del
1917, prima sulle prealpi Trevigiane e poi sull’altipiano di Asiago. Promosso caporale combatte, durante
l’11°Battaglia dell’Isonzo, sul monte Vodice a nord di Gorizia, dove la sua
brigata riporta perdite ingenti.
E qui viene decorato con la medaglia di bronzo perché, il 19 agosto 1917, come “portaordini del comandante di reggimento, e
più specificatamente in una azione offensiva, disimpegna con grande sprezzo del
pericolo tutti i difficili e rischiosi incarichi ricevuti, essendo di
incitamento ed esempio ai suoi compagni”.
La notizia della decorazione giunge ad Adria, riportata
nell’elenco dei decorati presente nel Corriere del Polesine. Giulio vive poi la
disfatta di Caporetto riuscendo a ripiegare oltre il Piave con il suo reparto
mentre suo fratello, mio nonno Luigi, verrà fatto prigioniero.
Giulio,
un ragazzo di Adria nella Grande Guerra: gli Arditi, la sentenza e la ferita
All’inizio del 1918 entra negli Arditi. Ma non vi
rimane per molto.
Succede un fatto. Mentre si trova nelle retrovie,
in provincia di Treviso, assieme ai commilitoni, una sera di maggio, si rifiuta “di eseguire l’ordine impartito di rientrare in camerata e di desistere
dal chiasso e dagli schiamazzi..”
Una “ragazzata” la definiremmo oggi: ma non all’epoca.
Giulio è condannato per ammutinamento a tre anni
di reclusione, degradato a soldato semplice, cacciato dagli Arditi e rinchiuso
in carcere.
Ma c’è bisogno di soldati: la pena potrà
scontarla successivamente; se sopravvive.
Viene spedito sul Grappa dove si combatte
ferocemente.
E’ un mattatoio. E sul Monte Pertica, il
29 ottobre del 1918, Giulio, degradato, condannato e consapevole di ciò che gli
aspetterà, seppur ferito dauna fucilata che gli sconquassa il polso
destro compie un’azione che gli varrà la
medaglia d’argento al valor militare. Va a medicarsi solo ad azione
conclusa.
La
Storia di Giulio: le cure e la motivazione della medaglia d’argento
Le cure sono lunghe e penose. A Modena nel 1919, nel
centro fisioterapico dove comunque sconta la condanna, l’esasperazione la fa da
padrona: per essersi rifiutato di entrare in prigione viene accusato di rifiuto di obbedienza.
Ad Adria, nella
sua Adria, fa ritorno solamente a maggio del 1920 debilitato e menomato nel braccio. Ha 23 anni; vive da solo in via
Orticelli dove continua a fare “forse
alla meglio il mestiere di falegname”, come scrive il medico che lo visita.
Nell’estate riceve finalmente la motivazione della medaglia d’argento per l’azione
sul Grappa: “rimasto ferito durante un’attacco
di una forte posizione nemica, seguitava a combattere. Scorta, per primo,
l’esistenza di una caverna, si dirigeva risoluto all’imbocco di questa,
riuscendo, con lotta di bombe a mano, a trarre i pochi prigionieri. Si recava a
farsi medicare soltanto ad azione ultimata”.
Arriva la motivazione non però la medaglia.
La
Storia di Giulio: la morte e la consegna della medaglia d’argento
Giulio, viste le proprie condizioni, inoltra domanda
per ottenere la pensione ”per aver
contratto ferite e malattie” durante
il servizio.
E’ un iter lungo. Viene disposta la visita medica
ma Giulio non fa a tempo: muore nella casa dei genitori in “Stradòn”, il
17.1.1923. Ha 25 anni.
Un anno dopo arriva la condanna per i fatti di
Modena ma la pena è “condizionalmente”
condonata.
Le cause del decesso sogno ignote. Il papà Carlo a
lungo scrive all’INAIL, al Comune di Adria, al Distretto Militare.
A gennaio del 1927, 4 anni dopo la morte, giunge
il responso: Giulio è deceduto per tubercolosi contratta
durante il servizio.
La medaglia
d’argento al valor militare viene finalmente consegnata al mio bisnonno Carlo
nell’agosto del 1927 dopo mesi di penose
e reiterate domande.
Di questa medaglia, non ricevuta in vita da
Giulio e che io ora conservo, nonsi è mai avuta notizia ad Adria.
La Storia di Giulio: il fare memoria
Il mio desiderio, con questo racconto, è di far
conoscere per intero la tragica storia di Giulio,
un ragazzo di Adria nella Grande Guerra.
Gratificante per me è stato il pensiero inviatomi
da Paolo Malaguti che ho avuto la fortuna di avere come lettore: “..l’azione del “fare
memoria”, in qualsiasi modo e con tutti gli strumenti, è da preservare e
potenziare da parte di ognuno di noi!….”
Ogni riga dei fogli matricolari, delle sentenze,
dei certificati medici, asettica nella descrizione dei fatti, mi ha posto di
fronte a scenari più ampi. Mi ha riportato a storie lette nei libri di Lussu, Salsa, Malaguti, tanto per
citare qualche autore, letture essenziali per comprendere fino in fondo quale
potesse essere il contesto e anche lo stato d’animo di Giulio.
La Storia di Giulio: le emozioni
Ricostruire quanto narrato ha suscitato in me emozioni
forti, intense. Spesso mi chiedo come abbia potuto Giulio resistere in scenari
così atroci: aicombattimenti, alla condanna, alle ferite, all’umiliazione. Come abbia
potuto sopportare condizioni estreme e psicologicamente devastanti ad un’età in cuioggi si è considerati dei “bambini” riuscendo, nonostante tutto, a
compiere azioni che gli sono valse due medaglie, cosa non comune per un soldato
non graduato in vita.
Concludo con un pensiero che descrive perfettamente la mia esperienza: “tu che porti il mio nome e parte del mio sangue ti scorre nelle vene ascolta il mio grido di verità. Che la tua bocca sia la mia bocca e renda onore alla mia memoria. Per anni ho sussurrato la mia preghiera e tu l’hai accolta e la porterai a compimento. E allora cesserà finalmente il rombo del cannone e l’unico assalto sarà il tuo pensiero che giungerà premuroso a me ”.
La Storia di Giulio Moscardi è stata raccontata anche in un libro che mettiamo qui, in formato ptt, a disposizione dei nostri lettori.
E’ possibile scaricare la storia di Giulio Moscardi in PDF seguendo il link.
Giorgia Salvucci ha conseguito la Laurea in Astronomia e Astrofisica presso l’Università La Sapienza e il Master di secondo livello in Scienza e Tecnologia spaziale presso l’Università di Roma Tor Vergata. Ha lavorato come investigatore dei marker trend dei satelliti in Thales Alenia Space Italia (TASI), autore principale e sviluppatore del progetto di ricerca vincitore del concorso regionale “Torno Subito”, in collaborazione con l’Università del Salento, sull’analisi dei dati della topografia satellitare, sull’applicazione delle tecniche di telerilevamento per monitorare le aree archeologiche e sulla gestione dei dati nel sistema GIS (Geographic Information System). Attualmente è sostenitrice dello sviluppo e del controllo dei prodotti di precipitazione del programma internazionale EUMETSAT – ITAF “Satellite application tool for supporting operational hydrology and water management (H-SAF)”.