Quel giorno, durante la mia quotidiana passeggiata in spiaggia, non potevo credere ai miei occhi. C’era uno strano fenomeno meteorologico di venti e correnti che, sotto i miei occhi ammaliati, creavano un fenomeno apparentemente contrario alle leggi naturali: il corso del fiume Mignone, con la sua meravigliosa e trasformista foce, quel giorno non solo aveva mutato il suo modo di congiungersi al mare, ma addirittura scorreva al contrario!
La corrente proveniente dal mare era più forte della corrente naturale di un fiume che sfocia. Queste onde che risalivano l’ampio letto del fiume per diverse centinaia di metri andavano in su, con nonchalance, creando il paradosso di un fiume il cui corso invece di scendere, al mare risale alla montagna. Quel giorno feci questa considerazione: a questo mondo, ed è la bellezza della vita, non si può dare nulla per scontato, neppure le leggi fisiche; un aspetto, tra l’altro, messo in luce dagli scienziati stessi a seguito di recenti scoperte rivoluzionarie. E’ tutto un tale immenso, insolubile mistero. Un nostro atteggiamento di apertura a tutto ciò che può essere, non dando mai nulla per scontato, è forse ciò che ci richiede l’esistenza di fronte a tutto questo.
Certo, quando parliamo invece di flussi e riflussi di altra natura, corsi e ricorsi storici, il momento in cui torna all’orizzonte una nefasta quanto diabolica nuvola nera quale è stato il nazismo e il razzismo in genere, ecco che qui ci è richiesta tutt’altro che un’apertura. Delle barriere, delle dighe inattaccabili vanno mantenute erette contro un riflusso che definirei un ignobile rigurgito di piccolezza umana. C’è anche da dire che questi ritorni di fenomeni che si credeva fossero ormai definitivamente messi alle spalle, probabilmente non avranno mai, mai più, la forza di diffondersi come è stato. Ma questo dipende da noi esseri umani “sani”. Gli altri sono catturati da una malattia, una sorta di peste dello spirito che, sarà inevitabile, li trascinerà nell’ entropia e nella distruzione. L’umanità è ad un bivio e coloro che hanno deciso di rimanere nell’oscurità, anziché evolversi e ascendere nella nuova dimensione che aspetta il pianeta e i suoi figli “risvegliati”, seguiranno il loro corso e questa svolta la prenderanno magari fra millenni: siamo anime che fluttuano nel tempo e fuori dal tempo, anime riversate in un flusso che non ha fine.
Tornando al mio fiume è stato un fenomeno assolutamente isolato ma e proprio così: esiste il corso naturale delle cose, un’armonia soave a cui se abbiamo fede ci possiamo abbandonare, ma è bene essere sempre aperti alla meravigliosa realtà che nulla sia scontato.